AGI - Si chiama 19ISP, è un nuovo vaccino a mRNA che potrebbe proteggere dai morsi di zecche e dalla trasmissione della malattia di Lyme, un’infezione trasmessa da questi acari.
Questo incoraggiante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, condotto dagli scienziati del National Cancer Institute, che hanno utilizzato dei porcellini d’India per testare il vaccino.
Il team, guidato da Andaleeb Sajid, ha sviluppato un potenziale vaccino che potrebbe fungere da protezione e da sistema di allerta precoce per i morsi di zecca e le malattie ad essi associati, come il morbo di Lyme e la malattia da virus Powassan. Questi disturbi sono sempre più comuni nel Nord America e in Europa, osservano gli scienziati.
I Centers for Disease Control and Prevention, ad esempio, stimano che circa 40 mila nuovi casi di malattia di Lyme si verifichino ogni anno negli Stati Uniti, ma questo valore potrebbe essere fino a 10 volte maggiore.
Dei vaccini efficaci aiuterebbero a ridurre il carico delle malattie trasmesse dalle zecche, commentano gli studiosi, ma gli sforzi per immunizzare contro genti patogeni specifici finora non hanno mostrato i risultati sperati.
Il gruppo di ricerca ha adottato un approccio più ampio, cercando di stimolare l’immunità dalle zecche, una sorta di resistenza parziale ai morsi di zecca che si verifica a seguito di un’esposizione ripetuta. Gli scienziati hanno quindi creato un vaccino con mRNA codificante per 19 proteine presenti nella saliva dell’acaro Ixodes scapularis, uno dei vettori della malattia di Lyme.
Il team ha somministrato il vaccino 19ISP a una popolazione di porcellini d’India. Gli esemplari che sono stati inoculati, riportano gli studiosi, hanno sviluppato rapidamente arrossamento della pelle dopo essere stati morsi da zecche, che non si sono nutrite e si sono staccate in poco tempo.
I ricercatori hanno anche esposto gli animali a zecche infette con Borrelia burgdorferi, il batterio che causa la malattia di Lyme, ma nessun porcellino d’India è risultato positivo al test. Nel gruppo di controllo, invece, 6 su 13 esemplari sono risultati infetti.
“La consapevolezza precoce di una puntura di zecca indotta dalla vaccinazione con 19ISP – afferma Petr Kopáček, dell’Institute of Parasitology presso il Biology Centre of Academy of Sciences – potrebbe ridurre sostanzialmente l’incidenza della malattia di Lyme nella popolazione umana. Questo è un risultato molto importante”.