AGI - Nelle notti che precedono la luna piena, si tende a dormire di meno e ad andare a letto più tardi. Questo è quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances, condotto dagli esperti dell'Università di Washington, dell'Università Nazionale di Quilmes in Argentina e dell'Università di Yale, che hanno analizzato i cicli di sonno di diversi partecipanti in relazione alle fasi del ciclo lunare.
“Per secoli, gli esseri umani hanno correlato gli stati d’animo, gli incidenti e persino i disastri naturali alle fasi della luna – afferma Horacio de la Iglesia, docente di Biologia presso l’Università di Washington – il nostro lavoro dimostra che il nostro satellite naturale influenza il sonno”.
Il team ha analizzato il ciclo lunare, di 29,5 giorni, confrontando l’orario medio dell’inizio la durata del sonno in contesti urbani e rurali, considerando 98 abitanti di tre comunità indigene Toba-Qom, nella provincia argentina di Formosa, nel nord dell'Argentina, 464 studenti universitari di Seattle.
Per valutare i modelli di sonno dei partecipanti, gli esperti hanno utilizzato dei monitor da polso. “Abbiamo notato che le oscillazioni nel sonno degli individui erano indipendenti dall’accesso all’elettricità – riporta l’autore – anche se negli ambienti urbani il legame era meno pronunciato”. Secondo il gruppo di ricerca il modello indica che i ritmi circadiani naturali sono in qualche modo sincronizzati o legati alle fasi del ciclo lunare.
“Nei giorni che precedono la luna piena – osserva lo scienziato – abbiamo notato una tendenza generale a coricarsi più tardi e a dormire meno, mentre con la luna calante la modulazione del sonno aumenta. Si tratta di un effetto più evidente nelle comunità rurali, ma osservabile anche tra gli studenti universitari”.
Stando ai risultati del team, la quantità totale di sonno variava durante il ciclo lunare in media da 46 a 58 minuti, mentre il cambiamento per l’orario di coricamento oscillava di circa 30 minuti. “Ipotizziamo che i modelli che abbiamo osservato – sostiene Leandro Casiraghi dell’Università di Washington, coautore dell’articolo – siano un adattamento innato che ha permesso ai nostri antenati di sfruttare questa fonte naturale di luce serale. Questi effetti potrebbero contribuire a spiegare perché l'accesso all'elettricità provoca cambiamenti così pronunciati nei nostri schemi di sonno: la luce artificiale interrompe i nostri orologi circadiani innati in modi specifici, allungando le ore di veglia durante la sera”.
“Gli stessi schemi potrebbero essere evidenti con la luna, che in alcuni periodi del mese rappresenta una fonte di luce – aggiunge il docente – il che potrebbe aver influito sull’adattamento dei nostri antenati migliaia di anni fa”.
I ricercatori sottolineano che sarà necessario approfondire gli studi sull’argomento. “Ci sono sempre state delle teorie sull’idea che le fasi lunari potessero influenzare i comportamenti umani – conclude Casiraghi – anche se negli ambienti urbani con elevate quantità di inquinamento luminoso, il momento preciso del ciclo lunare non è immediato. Dobbiamo continuare a indagare per comprendere il modo in cui agisce questo effetto, se agisce o meno sui cicli circadiani innati o se esistono altri fattori che influenzano il sonno”.