AGI - È tornato in sella alla sua moto P.G., 40 anni, dopo un intervento al Rizzoli di Bologna di ricostruzione della spalla sinistra in 3D: all'uomo, in seguito ad accertamenti che avevano messo in evidenza una lesione alla scapola, era stato diagnosticato un osteosarcoma, tumore alle ossa raro quanto aggressivo, che aveva reso necessario l'asportazione della parte di osso malata.
La buona notizia è che l’intervento poteva essere conservativo, perché il tumore non si era ancora esteso e la funzione del braccio poteva quindi essere preservata. Ma è la scapola a determinare il movimento del braccio, ed è concreta - viene spiegato dai medici - la prospettiva di una fortissima riduzione delle funzioni dell’arto. Nasce così un' avventura che porta al lieto fine.
Evitata l'asportazione della scapola
Il centro di riferimento italiano è l’Istituto Ortopedico Rizzoli: il caso viene seguito dal dottor Giuseppe Bianchi della Clinica di Ortopedia Oncologica diretta dal Professor Davide Donati.
“Abbiamo deciso di utilizzare la metodica ad oggi più moderna per la ricostruzione di segmenti scheletrici a geometria complessa quale è la scapola, vale a dire la resezione ‘misurata’ con guide di taglio e ricostruzione con protesi personalizzata utilizzando la stampa 3D ed evitando l’asportazione completa della scapola che avrebbe portato a una grave menomazione funzionale con perdita di movimento della spalla - spiega il dottor Bianchi. - Il tutto mantenendo comunque i criteri di adeguatezza chirurgica per quanto concerne gli aspetti oncologici”.
L’intervento è stato eseguito nell’autunno del 2019, a distanza di un anno e con un programma di riabilitazione costantemente seguito dalla Medicina Fisica e Riabilitativa del Rizzoli diretta dalla prof. Maria Grazia Benedetti il paziente è arrivato a recuperare la funzionalità del braccio al punto di poter rimontare sulla sua moto e riprendere appieno la sua vita. Al termine dell’ultima visita di controllo, ha ricevuto la tessera di socio onorario del Moto Club Ior, associazione di dipendenti amanti delle due ruote impegnati in iniziative a favore dell’Istituto. E appena la situazione epidemica lo consentirà l’azienda della sua moto lo inviterà in visita al quartier generale di Bologna.
“Casi come questo spiegano perché è importante che i pazienti con tumori delle ossa siano curati in un centro di riferimento come l'Istituto Ortopedico Rizzoli, dove e' nata l'ortopedia oncologica italiana - commenta il direttore generale del Rizzoli Anselmo Campagna. - Competenze integrate di più specialisti e ricerca di livello internazionale hanno consentito di ridurre la mortalità e di applicare l'innovazione tecnologica in sala operatoria per migliorare la qualità della vita dei pazienti, anche con soluzioni alternative alle amputazioni. E nell'emergenza Covid i percorsi oncologici continuano a essere garantiti e sicuri.”