Inizia domani la campagna antinfluenzale 2019-2020. Tutti, a partire dall'età di sei mesi, possono vaccinarsi, tranne in quelle pochissime situazioni in cui il vaccino è controindicato. Come per gli anni scorsi la vaccinazione è particolarmente indicata per le persone con 65 e più anni, per i portatori di particolari situazioni di rischio, per chi (familiari e personale di assistenza) è a stretto contatto con queste persone ricopre ruoli essenziali di pubblica utilità.
L'influenza rappresenta un serio problema di sanità pubblica e una rilevante fonte di costi diretti e indiretti per l'attuazione delle misure di controllo e la gestione dei casi e delle complicanze della malattia ed è tra le poche malattie infettive che, di fatto, ogni essere umano sperimenta più volte nel corso della propria esistenza, indipendentemente dallo stile di vita, dall'età e dal luogo in cui vive. La scorsa influenza ha colpito tutte le regioni italiane, con 8.104.000 casi stimati di sindrome influenzale in tutto il Paese. Il picco epidemico è stato osservato tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio. Dal 28 gennaio al 3 febbraio 2019 si sono registrati 13,8 casi per mille assistiti.
Durante la scorsa stagione in Italia si sono verificati 812 casi gravi, di cui 205 seguiti da decesso. Sono risultate colpite tutte le età fra 0 e 105 anni, con un'età media di 63 anni. Nell'83% dei casi gravi e nell'90% dei deceduti era presente almeno una condizione di rischio preesistente (diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, obesità, ecc.) e l'80% dei casi risultava non vaccinato. Otto casi gravi si sono verificati in donne in stato di gravidanza.
Tutti questi casi sono stati ricoverati in una Unità di Terapia Intensiva o subintensiva, 44 hanno necessitato del supporto Ecmo (Ossigenazione extracorporea a membrana) e 602 sono stati intubati. In Friuli Venezia Giulia il picco stagionale è stato raggiunto nella prima metà di febbraio, con 8,6 casi per 1000 assistiti. Sono stati confermati 24 casi gravi di influenza (tra cui 13 decessi). Il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) stima che, in media, circa 40 mila persone muoiano prematuramente ogni anno a causa dell'influenza in Unione europea. Il 90% dei decessi si verifica in soggetti di età superiore ai 65 anni, specialmente tra quelli con condizioni cliniche croniche di base.
Per ridurre la trasmissione del virus dell'influenza è bene applicare due presidi semplici, ma importantissimi: l'igiene respiratoria (contenimento della diffusione derivante dagli starnuti e dai colpi di tosse con la protezione della mano o di un fazzoletto); il lavaggio frequente delle mani, un gesto, semplice ed economico, che costituisce l'intervento preventivo di prima scelta ed è una pratica riconosciuta dall'Organizzazione mondiale della sanità tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni anche negli ospedali.
Il mezzo più efficace e sicuro per prevenire l'influenza e ridurne le complicanze è la vaccinazione e poichè i virus dell'influenza cambiano spesso, la vaccinazione va ripetuta ogni anno. In inverno, però, circolano anche altri virus che provocano febbre e raffreddore, spesso scambiati per influenza. Contro questi virus il vaccino non è efficace, perché protegge solo da quelli influenzali.
I vaccini antinfluenzali contengono solo virus inattivati o parti di questi, pertanto non possono essere responsabili di infezioni da virus influenzali. è importante sapere che, particolarmente nella stagione fredda, infezioni respiratorie e sindromi con sintomatologie simili a quelle dell'influenza possono essere provocate da molteplici altri agenti batterici e virali, nei cui confronti il vaccino antinfluenzale non ha nessuna efficacia protettiva.
Gli effetti indesiderati provocati dalla vaccinazione sono rari e comunque lievi: gonfiore-arrossamento nella sede dell'iniezione, malessere generale, febbricola e lievi dolori muscolari. In genere si risolvono tutti spontaneamente. Come ogni farmaco, anche il vaccino antinfluenzale può causare reazioni allergiche, comunque rare. Per questo, la vaccinazione deve essere effettuata da personale sanitario esperto. Ciò nonostante ci si vaccina ancora troppo poco. L'obiettivo ottimale nei gruppi target (fra cui le persone che hanno compiuto 65 anni), è del 95%, il minimo auspicabile 75%. Anche in questo caso vaccinarsi serve non solo per se stessi, ma anche per gli altri.