Il “vaccino contro lo stress” a lungo teorizzato potrebbe trovare la sua chiave di volta nei batteri che vivono nella sporcizia. Questa la teoria di Christopher Lowry, professore di fisiologia presso l'Università del Colorado Boulder e del suo team di ricerca, che nel 2018 hanno pubblicato uno studio secondo cui il Mycobacterium vaccae - questo il nome scientifico del “batterio dello sporco” - è in grado di diminuire il carico di stress nei topi.
Lo studio
Secondo quanto riportato da Psychology Today, i ricercatori hanno iniettato il Mycobacterium vaccae nei roditori prima di esporli a un evento stressante. Hanno notato così che in questo modo riuscivano a prevenire il disturbo da stress post-traumatico (PTSD).
Lo studio ha spianato la strada alla comprensione dell’effetto ma perché ciò accade è rimasto un mistero. Fino a oggi. Quest’anno Lowry e il suo team hanno pubblicato un nuovo studio che spiega come i ricercatori abbiano identificato e isolato un acido grasso (noto anche come lipide) nel batterio che sembra responsabile degli effetti. Facendo un ulteriore passo avanti, il team è stato anche in grado di sintetizzare chimicamente il lipide per analizzare punto per punto come interagisce con le cellule immunitarie. "Sapevamo che funzionava, ma non sapevamo perché", ha detto Lowry in un comunicato stampa. "Questo nuovo studio aiuta a chiarirlo.”
Come funziona
Secondo quanto scoperto dai ricercatori, il lipide si lega con i recettori all'interno delle cellule immunitarie e blocca alcune sostanze chimiche che causano l'infiammazione. Quando gli scienziati hanno "pretrattato" le cellule con il lipide e tentato di stimolare una risposta infiammatoria, hanno scoperto che le cellule erano resistenti agli effetti. In altre parole, le cellule sono state efficacemente vaccinate contro l’infiammazione. “Sembra che questi batteri abbiano un asso nella manica ", ha detto Lowry.
Cosa significa questo per noi? Si tratta di una scoperta fondamentale per trasformare in realtà il sogno di un vaccino anti-stress. Non solo. Il lipide potrebbe diventare il punto focale per lo sviluppo di farmaci in grado di trattare il PTSD e di indebolire altri tipi di reazioni infiammatorie.