Roma - Sono oltre 1.700.000 i donatori di sangue italiani, ma ancora troppo pochi sono i giovani. Questo e' uno dei dati relativi al 2015, presentati oggi all'Istituto superiore di sanita' in occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue, che si celebra annualmente il 14 giugno. Nel 2015 in Italia sono stati prodotti 2.572.567 unita' di globuli rossi, 276.410 unita' di piastrine e 3.030.725 unita' di plasma. Sono stati trasfusi 8.510 emocomponenti al giorno e curati 635.690 pazienti (1.741 pazienti al giorno). "L'83 per cento dei donatori italiani dona in maniera periodica, non occasionale", ha spiegato Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del Centro nazionale sangue. "Questa fidelizzazione - ha continuato - e' fondamentale per via del legame molto stretto che esiste tra donazione volontaria, consapevole e non remunerata e qualita' del sangue in termini di sicurezza. Grazie ai donatori l'Italia e' un Paese autosufficiente gia' da diversi anni e normalmente esiste una situazione di bilancio positivo tra numero di unita' di sangue ed emocomponenti donate e fabbisogno a livello locale". La fascia d'eta' dalla quale proviene la maggioranza dei donatori e' rappresentata da persone in eta, compresa tra i 30 ed i 55 anni, una componente del corpo sociale destinata a ridursi in modo significativo nei prossimi decenni stando alle proiezioni demografiche. La percentuale di giovani che sul numero totale di donatori, nel 2015, si attesta al 31.67 per cento (13,39 per cento classe di eta' 18-25 anni, 18,28 per cento classe di eta' 26-35 anni) e' ancora troppo bassa. Se si considerano i dati sull'invecchiamento della popolazione, infatti, tra il 2009 e il 2020, la riduzione dei donatori e' stimata nel 4,5 per cento. .