Londra - Un vaccino universale efficace contro i tumori. E' quello a cui si e' avvicinato un gruppo i ricercatori dell'Universita' Johannes Gutenberg a Mainz (Germania) in uno studio pubblicato sulla rivista Nature. I ricercatori hanno creato un vaccino capace di indurre una risposta importante del sistema immunitario contro il cancro. Lo studio ha mostrato che il vaccino e' stato in grado di indurre risposte immunitarie antitumorali in topi e su tre pazienti con melanoma in stadio avanzato. Secondo i ricercatori, si tratta di un significativo passo in avanti verso un vaccino universale per l'immumoterapia del cancro.
"Il nostro studio - spiega Ugur Sahin, che ha coordinato la ricerca - introduce una nuova classe di vaccini potenti in grado di risvegliare il sistema immunitario in presenza di diversi tipi di tumore. E' un passo importante che portera' a terapie sempre piu' personalizzate per combattere diversi tipi di tumore". Il vaccino messo a punto in Germania si presenta come una capsula contenente nanoparticelle di Rna, in grado di scatenare la risposta immunitaria dell'organismo. Una volta iniettate, queste capsule raggiungono gli organi interni e viene assorbita dalle cellule dendridiche, addette proprio al sistema immunitario, che vengono "istruite" dal Rna. Diventando cosi' una barriera per la crescita tumorale. "Abbiamo incominciato i test 9 mesi fa - spiega Sahin - In genere per sviluppare una nuova terapia ci vogliono almeno 4-5 anni di ricerche e per questo abbiamo intenzione di portare avanti la sperimentazione sui pazienti con melanoma. Piu' avanti, nel 2017, tratteremo altri tipi di tumore. Pensiamo che questo vaccino possa funzionare su tutti i tipi di cancro, ma e' necessario fare delle ricerche su ogni singola patologia".
Un vaccino "universale", dunque, che sfrutta il fatto che l'Rna puo' essere "riprogrammabile" praticamente a piacimento, potendo cosi' indirizzarlo a combattere qualsiasi tipo di neoplasia. Di sicuro una svolta per l'immunoterapia applicata all'oncologia, che gia' da anni rappresenta una delle branche piu' promettenti della ricerca contro il cancro. Gia' in passato altri studi hanno dato risultati incoraggianti, anche made in Italy, come uno del San Raffaele di Milano pubblicato su Science Translational Medicine non piu' tardi di tre mesi fa, sui tumori del sangue. Tuttavia "probabilmente dovranno passare ancora diversi anni prima che l'immunoterapia venga messa a disposizione dei pazienti in Italia. E serviranno certamente investimenti", ha ammesso con l'AGI Giacomo Oliveira, primo autore dello studio. "Mentre negli Stati Uniti - ha detto Oliveira - si stanno sperimentando sui pazienti gli effetti dell'immunoterapia, il nostro gruppo di ricerca sta invece studiando altri aspetti di questo approccio, tra cui la tossicita'. I risultati finora raggiunti sono molto incoraggianti e spero che bastino per accelerare i tempi anche qui nel nostro paese". (AGI)