Roma - Ormai gli allarmi lanciati per la scoperta di batteri sempre piu' resistenti agli antibiotici non fanno che ripetersi. Quelle che in queste ore arriva dagli Stati Uniti, dove una donna in Pennsylvania e' stata infettata da un ceppo di escherichia coli super resistente e' infatti solo l'ultimo episodio salito agli allori delle cronache internazionali. Dietro al singolo caso si nasconde in realta' un fenomeno che sta letteralmente tenendo col fiato sospeso le strutture sanitarie internazionali. "L'era post-antibiotici, nella quale infezioni comuni e lievi ferite possono diventare mortali, ormai lontana dall'essere considerata una fantasia apocalittica, e' diventata invece una reale possibilita' del XXI secolo". Cosi' Keiji Fukuda Vicedirettore per la Sicurezza Sanitaria dell'Oms apriva la prefazione al primo Rapporto Globale sulla resistenza antimicrobica (AMR). Era la fine di aprile del 2014, due anni fa. Da allora i bollettini epidemiologici di tutto il mondo non hanno fatto altro che registrare l'insorgere di focolai di infezione di batteri resistenti a questo o a quel tipo di antibiotico.
Sia i Centers For Disease and Control (CDC) Americani che i loro omologhi europei hanno infatti attivato sistemi di sorveglianza molto accurati sulla diffusione dei superbugs. E' proprio da queste resti di sorveglianza che arrivano le notizie di una diffusione crescente di queste infezioni non solo negli uomini, ma anche negli animali. Vytenis Andriukaitis, commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare, ha affermato: "Ogni anno nell'UE le infezioni causate da batteri antimicrobico-resistenti causano circa 25 000 decessi, e la minaccia non e' confinata alla sola Europa. Si tratta di un problema mondiale che richiede una soluzione mondiale. In Nigeria, ad esempio, alcuni studi suggeriscono che circa l'88 per cento di infezioni da Staphylococcus aureus non possono essere trattate con meticillina - una volta considerata una potente arma contro questo tipo di batterio.
Questo problema sembra essere particolarmente sentito, secondo i dati pubblicati dal Rapporto dell'OMS, nei paesi delle cosiddette economie emergenti: i paesi del "BRIC": Brasile, Russia, India e Cina. In Italia la resistenza alla meticillina supera il 38 per cento, si tratta di un'emergenza non trascurabile, e' stato stimato che le persone affette da MRSA (methicillin-resistant Staphylococcus aureus) hanno il 64 per cento di probabilita' di morte in piu' rispetto alle persone che non hanno sviluppato un'infezione resistente ai farmaci. (AGI)