Londra - Se non si fa qualcosa ora, entro il 2050 i superbatteri, quelli cioè resistenti agli antibiotici, uccideranno una persona ogni 3 secondi. A lanciare l'allarme e' un report che arriva dal Regno Unito. Si tratta della Review on Antimicrobial Resistence, secondo la quale la resistenza agli antibiotici rappresenta "un rischio grande quanto il terrorismo". Il problema, secondo il report, sta nel fatto che non si stanno sviluppando nuovi antibiotici, mentre invece si stanno sprecando quelli che abbiamo. Dal momento in cui la review e' iniziata, cioe' a partire dal 2014, oltre un milione di persone sono morte per infezioni resistenti agli antibiotici. I medici hanno anche scoperto che il farmaco di ultima istanza, la colistina, ha iniziato in alcuni casi a non funzionare. E questo indica che siamo sull'orlo di un'"era post-antibiotica". Il report ha sottolineato che, se non si fara' nulla ora, la situazione potrebbe gravemente peggiorare. Tanto che, entro il 2050, circa 10 milioni di persone potrebbero morire ogni anno a causa di infezioni resistenti. A pagarne le conseguenze sara' anche l'economia. Il costo finanziario della resistenza ai farmaci arrivera' a 100 trilioni di dollari a meta' di questo secolo. Il report, dunque, ha raccomandato una serie di azioni: una campagna di sensibilizzazione globale, urgente e massiccia, perche' la maggior parte delle persone ignora i rischi; l'istituzione di un Global Innovation Fund da 2 miliardi di dollari per finanziare la ricerca in fase iniziale; migliorare l'accesso all'acqua pulita, ai servizi igienico-sanitari e fare attenzione all'igiene in ospedale per prevenire la diffusione delle infezioni; ridurre il vasto abuso di antibiotici in agricoltura; monitorare la diffusione della resistenza ai farmaci; finanziare con 1 miliardo di dollari le aziende per ogni nuovo antibiotico scoperto; progettare incentivi finanziari per sviluppare nuovi test ed evitare la somministrazione inutile degli antibiotici; e promuovere l'uso di vaccini e alternative a farmaci. "Abbiamo bisogno di comunicare in modo diverso, in tutto il mondo, perche' e' fondamentale smettere di trattare i nostri antibiotici come caramelle", ha detto alla BBC Lord Jim O'Neill, l'economista che ha guidato la revisione. "Se non risolviamo il problema - aggiunge - andremo incontro a tempi bui e moltissime persone moriranno". (AGI) .