Roma - Gli italiani vivono di meno: per la prima volta in assoluto cala l'aspettativa di vita. E' l'allarme lanciato dal Rapporto Osserva salute 2015, presentato oggi al Policlinico Gemelli di Roma e pubblicato dall'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane. Nel 2015 per gli uomini la speranza di vita e' stata 80,1 anni, e 84,7 anni per le donne (nel 2014 era pari a 80,3 anni per gli uomini e 85,0 anni per le donne).
"L'unica volta che la speranza di vita e' diminuita nel mondo occidentale - ha ammonito Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto Superiore di Sanita' - e' stata 21 anni fa in Danimarca, e in Russia, che veniva da un regime totalitario". Un segnale d'allarme, dunque, dovuto secondo gli esperti soprattutto a uno scarso investimento in prevenzione e ai tagli alla sanità pubblica: "La prevenzione e' fondamentale - ha sottolineato Ricciardi - e anche i 54mila decessi in piu' che sono stati registrati lo scorso anno nel nostro Paese sono dovuti sicuramente in parte alla demografia, ma anche a una mancata prevenzione: penso in particolare ai vaccini anti influenzali, che ha fatto solo il 45% degli anziani, alcuni dei quali sono morti proprio per le complicanze dovute all'influenza".
I dati parlano chiaro: la percentuale di spesa per la prevenzione prevista dal Piano Sanitario Nazionale e' del 5%, ma sono poche le regioni che raggiungono tale livello e a livello nazionale mancano "all'appello" 930 milioni di euro da dedicare alla prevenzione. Il resto del rapporto fotografa un Paese sempre più anziano: si conferma il boom degli ultracentenari (oltre tre residenti su 10.000 hanno 100 anni e oltre), che sono più che triplicati dal 2002 al 2015, passando da 5.650 unita' nel 2002 a oltre 19.000 nel 2015. Aumentano anche i "giovani anziani" (ossia i 65-74enni): sono oltre 6,5 milioni, pari al 10,7% della popolazione residente (nello scorso rapporto figuravano oltre 6 milioni, pari al 10,6% della popolazione residente).
Merito della genetica, certo, ma anche degli stili di vita: nel 2014 sono diminuiti sia i consumatori di alcolici sia i fumatori. Nello specifico, nel 2014 la percentuale dei non consumatori di alcolici (astemi e astinenti negli ultimi 12 mesi) e' aumentata al 35,6% della popolazione di eta' superiore o uguale a 11 anni: nel 2013 era il 34,9%. Quanto ai fumatori, continua il trend in lenta discesa: nel 2010 fumava il 22,8% degli over 4, nel 2011 il 22,3%, nel 2012 il 21,9% e nel 2013 il 20,9%. Aumentano invece gli italiani che fanno sport, passati dal 21,5 al 23%. (AGI)