Roma - "Contro la calvizie spesso non basta seguire un unico approccio, come ad esempio quello chirurgico con l'autotrapianto di capelli. Il piu' delle volte, invece, la miglior opzione e' un approccio integrato 'intelligente' che, oltre a permettere il raggiungimento degli obiettivi estetici, agisca anche alla radice del problema e favorisca il mantenimento dei risultati desiderati". A suggerire questa piu' efficacia soluzione contro la perdita di capelli e' stato Marco Conti, direttore scientifico di HairClinic. Le cause della calvizie possono essere molteplici. "Il problema, pero', quasi sempre riguarda i follicoli, ovvero quei minuscoli 'vasi' all'interno dei quali i capelli cresconocome delle 'piantine'", ha spiegato Conti. "Nell'alopeciaandrogenetica, quella piu' diffusa, i follicoli - ha proseguito - vengono progressivamente avvelenati dall'azione di un ormone che circola nel sangue e raggiunge il follicolo attraverso i capillari che lo nutrono. Si tratta del diidrotestosterone, responsabile dell'infiammazione dei capillari e della caduta dei capelli nelle aree piu' sensibili". Per questo tipo di problema HairClinic propone un approccio integrato. "Applicando le piu' innovative soluzioni offerte dalla medicina rigenerativa, preleviamo dal paziente cellule riparatrici che poi riniettiamo nel cuoio capelluto. Una volta iniettate, queste cellule liberano fattori di crescita che favoriscono l'angiogenesi, ovvero stimolano la rinascita capillare. In pratica, agendo sulla fonte di nutrimento dei follicoli, ovvero i capillari, ripristiniamo nei follicoli 'silenti' (non atrofizzati) la capacita' di far nascere capelli nuovi". Per evitare che il problema ritorni, e cioe' che il didrotestosterone continui con la sua azione di avvelenamento follicolare, a volte e' utile utilizzare una lozione che funge da protezione dei follicoli. "Questa lozione a uso topico, in associazione alla rivascolarizzazione perifollicolare, e' il miglior stimolo rigenerativo che dobbiamo dare ai follicoli geneticamente deboli", ha spiegato Conti. Se questo non bastasse - ha aggiunto - si puo' optare per il rinfoltimento di alcune aree, in modo da completare il miglioramento estetico ottenuto con la medicina rigenerativa". Nei casi di alopecia areata, determinata da meccanismi autoimmunitari e infiammatori, HairClinic sta studiando un approccio integrato promettente. "Isoliamo dal sangue del paziente una proteina dei globuli bianchi chiamata anti-interleuchina 1 - ha detto Conti -che viene poi iniettata nell'area colpita dall'alopecia, in modo da bloccare il processo infiammatorio alla base del malfunzionamento dei follicoli. Dopo aver spento infiammazione possiamo stimolare i follicoli affinche' si rimetta in moto il meccanismio nascita e crescita dei capelli". Infine, HairClinic mette a disposizione dei pazienti la possibilita' di sottoporsi a test genetici che possono aiutare a capire cosa fare per stabilizzare i miglioramenti ottenuti. "Dalle informazioni genetiche ottenute possiamo pianificare con il paziente una serie di azioni, come ad esempio anche semplici cambiamenti dello stile di vita, mirate a stabilizzare i risultati ottenuti nel tempo", ha concluso Conti. (AGI)