Roma - Far conoscere all'estero la societa' e la cultura azera, le bellezze turistiche e naturali di Baku, ma anche promuovere un'occasione di incontro per parlare di potenzialita' economiche e commerciali: il primo Festival del cinema azerbaigiano a Roma, in programma dal 22 al 24 giugno alla Casa del cinema, nasce con obiettivi importanti. A parlarne all'AGI e' l'ambasciatore azero Mammad Ahmadzada che racconta genesi e propositi della kermesse che nei prossimi giorni proporra' al pubblico italiano nove pellicole, sette lungometraggi e due documentari.
"Questi film - ha spiegato l'ambasciatore - non solo raccontano la cultura e la societa' azera ma sono anche una carta di presentazione al mondo, una finestra per presentare Baku, le sue bellezze turistiche, la natura. Il cinema e' uno strumento molto importante per attrarre il turismo, e nei primi quattro mesi di quest'anno abbiamo avuto un aumento di quasi il 30% nei flussi turistici". Si inserisce in quest'ottica il Festival del cinema azerbaigiano organizzato per la prima volta a Roma dall'ambasciata in collaborazione con la Fondazione Heydar Aliyev e il ministero della Cultura azero. "La cultura e' uno strumento molto forte per avvicinare i nostri due popoli" e in questo senso l'iniziativa "dara' un grande contributo", ha assicurato Ahmadzada, ricordando i tanti progetti culturali promossi negli ultimi anni in Italia. Si va dalla partecipazione alla "Biennale di Venezia, dove l'Azerbaigian e' presente anche quest'anno", all'Expo di Milano che e' stato "molto importante per promuovere il nostro Paese non solo qui in Italia, ma verso tutto il mondo". E poi concerti, spettacoli, mostre.
A inaugurare il festival sara' la prima nazionale del film "Ali e Nino", basato sull'omonimo romanzo, caposaldo della letteratura azera, dello scrittore Essad Bey, sepolto proprio in Italia, a Positano. Il film racconta la storia d'amore agli inizi del XX secolo tra due giovani, lui musulmano azero e lei cristiana georgiana. Tra gli interpreti, nel cast internazionale, figura l'attore italiano Riccardo Scamarcio, diretto dal premio Oscar Asif Kapadia, con sceneggiatura di Christopher Hampton e produzione esecutiva di Leyla Aliyeva, vice presidente della Fondazione Heydar Aliyev. Ne emerge l'immagine di Baku come "citta' multiculturale, e' sempre stata cosi', come l'Azerbaigian: siamo un modello multiculturale che puo' essere di esempio in tutto il mondo", ha sottolineato l'ambasciatore, ricordando che "il Paese a maggioranza musulmana ospita importanti comunita' cristiane ed ebraica". Proprio il tema della multiculturalita' si ritrova anche nel documentario, in programma sabato mattina, "Sotto un unico sole", che da' anche il nome al padiglione azero alla Biennale di Venezia.
Ma non c'e' solo la cultura. Per Ahmadzada, "questo festival potrebbe aprire un nuovo cammino di collaborazione tra i due Paesi" in ambito economico-commerciale. Sono stati invitati funzionari del ministero dei Beni culturali, associazioni, agenzie e rappresentanti del settore del cinema italiano. "All'inaugurazione ci sara' un evento in cui si potrebbe parlare di temi piu' concreti: tra i nostri obiettivi non c'e' solo quello di avvicinare i due Paesi e far conoscere la storia, la cultura e la societa' azera tramite il cinema, ma allo stesso tempo creare anche un ambiente dove rappresentanti dei due Paesi del settore possano parlare e discutere opportunita' di collaborazioni future". "Dall'Azerbaigian arrivera' una delegazione - ha concluso - credo che sara' una buona occasione per discutere di progetti".