Roma - "Nella campagna di giustizia sommaria ci sono morti innocenti: molti sono uccisi sulla base di un semplice sospetto, senza verificare le accuse in sede giudiziaria. Questo aspetto allarma la Chiesa ed e' stato di recente ribadito dai Vescovi". Lo dice all'Agenzia Fides padre Socrates Mesiona, sacerdote che vive a Manila, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie nelle Filippine. "Ogni giorno, anche qui a Manila, sentiamo di persone uccise sulla base di sospetti o di raid improvvisi della polizia. Per questo i Vescovi hanno espresso la loro preoccupazione: siamo a oltre 3.500 vittime di esecuzioni sommarie", rileva il Direttore delle POM.
"E' vero che la droga e' una grave piaga che affligge la nazione, ma quello che chiediamo e' che la questione sia affrontata con i mezzi propri dello stato di diritto e del rispetto della vita di ogni cittadino", afferma padre Mesiona. "Questo potrebbe essere un punto di attrito tra la Chiesa e il Presidente Duterte, ma speriamo che la situazione possa rientrare nei binari della dialettica democratica e della 'collaborazione vigile' della Chiesa con le autorita' politiche", nota. "Molte istituzioni cattoliche sono attivamente coinvolte nell'accompagnare i tossicodipendenti nella loro riabilitazione per uscire dalla dipendenza. Speriamo che questo impegno continui: in tal modo la Chiesa fa la sua parte, ponendosi a servizio dei deboli e delle persone fragili", conclude.
L'Arcivescovo Socrates Villegas, presidente della Conferenza episcopale delle Filippine, nei giorni scorsi ha diffuso un messaggio che invita le autorita' di polizia a garantire il rispetto dei diritti umani e della dignita' umana, nella lotta al traffico di droga.(AGI)