Luanda - Stop agli sprechi e puntare sul 'made in Angola' per la realizzazione di nuove infrastrutture. Il ministro della Difesa dell'Angola e candidato del partito di maggioranza MPLA alle elezioni presidenziali del prossimo agosto, Joao Lourenco, ha lanciato la campagna elettorale in un affollato comizio a Cazenga, municipalita' alla periferia della capitale Luanda.
"Dobbiamo promuovere il riscatto morale ed etico del nostro popolo", ha detto Lourenco che ha aggiunto: "Gli anni del boom petrolifero con gli alti prezzi del greggio hanno creato, dobbiamo ammetterlo, molte cattive abitudini". In particolare, Joao Lourenco ha sottolineato la necessita' di respingere la "cultura dell'usa e getta e di incentivare, invece, quella del rispetto e della buona manutenzione dei beni pubblici".
Lourenco a febbraio e' stato indicato dal Movimento popolare per la liberazione dell'Angola (MPLA), lo storico partito che a portato il paese all'indipendenza dal dominio coloniale del Portogallo, come candidato alla presidenza della Repubblica, in sostituzione del presidente uscente Jose' Eduardo dos Santos, 74 anni, dal 1979 alla guida del paese dell'Africa meridionale, che insieme alla Nigeria e' il maggior produttore di petrolio del Continente.
Accanto al no alla "cultura dello spreco", Lourenco ha indicato come obiettivo quello di ridurre il costo delle opere pubbliche" soprattutto puntando sul 'made in Angola'. Attualmente il settore della costruzione di infrastrutture civili in Angola e' dominato da imprese portoghesi, brasiliane e cinesi: "Una strada costruita in Europa, in Angola o in qualsiasi altra parte del mondo e' sempre una strada - ha detto Lourenco - e sara' impegno del nuovo governo del MPLA adottare tutte le misure necessarie per abbassare il costo della realizzazione di infrastrutture. Ridurremo considerevolmente il prezzo al chilometro delle strade e quello al metro quadro delle case, soprattutto per l'edilizia sociale; il tutto garantendo la qualita'. Puntiamo su materiali da costruzione realizzati in Angola, invece di importarli finanziando le economie di altri paesi. Con costi piu' contenuti costruiremo piu' strade, piu' ponti, piu' dighe, piu' scuole e piu' case".