Tripoli - La riunione di Londra sul futuro dell'economia libica, a cui hanno preso parte anche i ministri degli Esteri di Stati Uniti, Regno Unito e Italia, "e' un complotto contro il nostro paese e le decisioni che vengono prese non rappresentano un impegno per noi", e' quanto ha affermato uno dei membri del Consiglio di presidenza del governo di accordo nazionale libico di Tripoli, Ali al Qatrani (fedelissimo del generale Khalifa Haftar, uomo forte di Tobruk e ostile allo stesso governo di unita' nazionale). In un comunicato, infatti, Qatrani ha criticato con forza la riunione che si e' tenuta lunedi' 31 ottobre a Londra con i vari leader del Consiglio di presidenza libico sostenuto dalle Nazioni Unite, tra cui il premier Fayez al Serraj, e rappresentanti delle principali istituzioni economiche: il governatore della Banca centrale libica, Saddek Elkaber, il presidente della Compagnia petrolifera nazionale (Noc), Mustafa Sanallah, e il responsabile del Fondo sovrano libico (Lia) Ali Mohamed. All'incontro hanno partecipato tra gli altri il segretario di Stato Usa, John Kerry, il capo del Foreign Office britannico Boris Johnson, e il titolare della Farnesina Paolo Gentiloni. Qatrani, rappresentante della regione storica orientale della Cirenaica nel Consiglio presidenziale, ha affermato che "i colloqui mirano a minare le potenzialita' del popolo libico e a indebolire la loro volonta' politica e quella delle istituzioni prendendo decisioni proprie di uno Stato sovrano". Per al Qatrani "queste decisioni spettano solo al parlamento unico organo legislativo della Libia".
L'accordo raggiunto a Londra prevede la ripresa dei finanziamenti al governo libico attraverso il ricorso alle riserve della Banca centrale per provvedere, con un ammontare di quasi 9 miliardi euro, alle necessita' piu' urgenti e consentire cosi' al Gna di offrire alcuni servizi essenziali alla popolazione. E' stato altresi' definito un meccanismo di raccordo tra Banca centrale e governo, per rendere piu' rapida e efficace l'attuazione delle misure di politica economica. A tal fine, i rappresentanti del governo libico si sono impegnati per promuovere la nomina di un viceministro dell'economia e della finanze. (AGI)