(AGI) - Umbertide (Perugia), 9 giu. - "Rispettare le diversita' non significa rinunciare al confronto, alla trasparenza, alla valutazione degli effetti di medio e lungo periodo che scelte fondamentali possono determinare". Per affrontare dunque in maniera seria e costruttiva il tema Moschea/Centro Culturale Islamico, spiegano in una nota i dirigenti di Umbertide cambia "e' necessario ripartire da un punto di chiarezza e da una profonda analisi del fenomeno. Intanto il PD, che ha visto ad Umbertide una significativa partecipazione di votanti magrebini alle primarie per l'elezione del proprio segretario nazionale, oltre che esprimere un suo pensiero ufficiale, riconosca la mancanza di trasparenza e di responsabilita' dell' Amministrazione comunale, a partire dal sindaco Giulietti, che ha trattato l'evento come una semplice pratica edilizia, muovendo le carte in funzione delle volonta' espresse dalla Associazione islamica. Il sindaco Locchi, che ha sempre avallato l'operato della precedente Amministrazione - prosegue la nota - ci dica invece dove sono finiti i soldi della vendita del terreno destinati alla realizzazione della nuova serra per persone con disabilita'. E' in ogni caso necessario, a prescindere dalla provenienza, che vengano verificate con l'ausilio della Prefettura e della Guardia di Finanza le modalita' di finanziamento della struttura, come da noi richiesto formalmente in Consiglio gia' dal 13 ottobre 2015, e che venga controllato il rispetto di ogni atto e norma urbanistica ed amministrativa che regola la materia, compreso il rispetto della destinazione d'uso del terreno, che non e' a fini di culto, e la regolarita' dei parcheggi. Perche' una Amministrazione perde di credibilita' se da una parte chiude gli occhi e dall'altra pone vincoli pregiudizialmente ostativi, come, ad esempio, nel caso del progetto Conad. Venga quindi immediatamente portato in Consiglio comunale - aggiuge Umertide cambia - il patto di cittadinanza che si intende sottoscrivere con le comunita' straniere, magari partendo dall'unica proposta formalmente presentata, la nostra, che si fonda su una base costituzionale, non su dispute religiose, e richiama al rispetto di diritti e doveri propri di una reale integrazione e di una condivisa partecipazione al bene della comunita', che superi l'attuale condizione di passiva convivenza. Vogliamo una volta in piu' ricordare - conclude Umbertide cambia - che queste riflessioni non sono estemporanee, ma tutte legate ad un percorso condotto pubblicamente ed in Consiglio comunale, con tanto di documenti regolarmente bocciati dal sindaco e dalla maggioranza. Se poi sulla questione lo stesso sindaco oggi si sente 'scaricato' dal suo stesso partito, che pero' non ha il coraggio di assumere una chiara presa di posizione, puo' rassegnare dignitose dimissioni. Anche in questo caso si andrebbe in direzione del bene comune". (AGI)
Red/Ett