Trapani - Roghi di immondizia e Comuni al collasso. L'emergenza rifiuti coinvolge l'intera provincia di Trapani che al momento dispone di una sola discarica. E monta, furente, la protesta dei cittadini che quasi si autodenunciano sui social, dicendosi pronti ai roghi 'fai da te'. Gli undici sindaci dei comuni aderenti alla Srr Trapani Nord, la societa' di gestione dei rifiuti, sono stati convocati per un vertice in prefettura questo pomeriggio. Punti di crisi sono in tutta la Regione, ma sono particolarmente vasti nel Palermitano e, appunto, nel Trapanese che diventa l'emblema del caos e del malessere sempre piu' diffuso. Ieri il procuratore di Marsala Vincenzo Pantaleo ha spiegato che ha aperto un fascicolo sulla grave emergenza. E oggi pomeriggio il governatore Rosario Crocetta si e' recato a Roma per incontrare il ministro all'Ambiente Gian Luca Galletti per affrontare la crisi regionale. In diverse citta' della provincia di Trapani i cassonetti straripano e ampie porzioni delle periferie si sono trasformate in discariche abusive.
A San Vito lo Capo, una delle perle turistiche siciliane, alcune delle strade principali sono piene di sacchetti ed il sindaco Matteo Rizzo dice che "a fronte di 14 tonnellate di rifiuti autorizzati al conferimento in discarica, attualmente ne produciamo 28 e la differenza non viene raccolta". Emergenza anche a Castelvetrano dove un incendio in contrada Airone e' giunto fino al polo tecnologico integrato gestito dalla Belice Ambiente; decisivo l'intervento dei vigili del fuoco. Sui social network alcuni cittadini giustificano e rivendicano gli incendi, una costante nei momenti piu' gravi: "Meglio le fiamme dell'immondizia", "Siamo costretti a fare da noi", e' il tenore di molti interventi.
"Ci riempiono le strade di rifiuti - scrive qualcuno su Facebook - e poi se c'e' chi butta un fiammifero fanno la tragedia, cosa dobbiamo fare? Meglio il fai da te". Una donna rincara la dose: "Megghio u feto d'abbruciato chi u feto di munnizza", "meglio il puzzo di bruciato che quello dell'immondizia"; e un altro 'piromane-virtuale' scrive: "Un fiammifero e bassa a paura, ficiro bbono! Hanno fatto bene!". I vigili del fuoco stanotte sono intervenuti anche nella frazione trapanese di Marausa per spegnere un incendio appiccato in una discarica clandestina sorta attorno ad alcuni cassonetti. Guarda con preoccupazione a quanto accade il sindaco di Mazara del Vallo Nicola Cristaldi: "Sono davvero disgustato per quello che sta accadendo in Sicilia ed a Mazara del Vallo in particolare. Tonnellate di rifiuti che hanno aggredito il territorio e provocato problemi igienico-sanitari, oltre a creare turbamenti per l'ordine pubblico. Ci siamo rivolti a tutte le autorita'. Ci rivolgeremo anche al Presidente della Repubblica per l'inerzia di tutti gli enti istituzionali che non so che cosa aspettino. Non ce la facciamo piu!".
Episodi incendiari anche a Trapani in cui un capannone dell'impianto di riciclaggio di contrada Belvedere e' andato in fiamme. Ma in questo caso l'ipotesi seguita e' quella accidentale. "Mentre era in corso una saldatura con la fiamma ossidrica - dice Giuseppe Licata, assessore all'ambiente di Trapani - a causa del forte vento un nastro trasportatore di gomma ha preso fuoco". Nel pomeriggio un sopralluogo ha escluso danni. E scatta il giro di vite su chi viola le norme. In questi giorni la Polizia municipale ha emesso 42 contravvenzioni a cittadini di comuni limitrofi trovati a scaricare i propri rifiuti nei cassonetti fuori orario e in un caso - all'imbarco degli aliscafi - gli agenti hanno fermato un passeggero munito di sacchetti pieni di immondizia proveniente dalle Egadi: caso di 'micro-export' di rifiuti. (AGI)