(AGI) - Ancona, 5 giu. - La scomparsa di 45mila ettari di terreni agricoli nel giro degli ultimi quindici anni mette a rischio non solo l'identita' rurale della nostra regione ma lo stesso assetto idrogeologico e chiama le istituzioni a un impegno concreto per invertire un trend preoccupante. E' l'appello lanciato da Coldiretti Marche in occasione della Giornata mondiale dell'Ambiente, dopo che negli ultimi anni si e' aggravato il problema del consumo di suolo. In pratica, secondo un'elaborazione di Coldiretti sugli ultimi dati Istat, dal 2000 ad oggi e' praticamente sparito un terreno coltivato al giorno, con il venire meno della costante opera di manutenzione assicurata dalla presenza degli agricoltori. Un fenomeno sul quale pesa la cementificazione forzata portata avanti in questi anni con effetti disastrosi dal punto di vista ambientale. Nella nostra regione il fenomeno dell'erosione del suolo interessa il 7 per cento della superficie territoriale, ma questa percentuale sale addirittura all'83 per cento se si considerano gli impatti diretti e indiretti a una distanza di 200 metri. Su un territorio reso cosi' piu' fragile si abbattono i cambiamenti climatici con precipitazioni sempre piu' intense e frequenti e vere e proprie bombe d'acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Serve dunque un impegno da parte delle amministrazioni a tutti i livelli per difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilita' di terra fertile dalla cementificazione nelle citta' e dall'abbandono nelle aree marginali, con un adeguato riconoscimento dell'attivita' agricola ma anche affrontando quei problemi annosi, come i danni causati dagli animali selvatici, che danneggiano le attivita' economiche.(AGI)
Red/Mav