(AGI) - Genova 28 feb - "Non hanno mostrato alcuna compassione per le sofferenze provocate ai parenti delle vittime". E' quanto si legge nelle motivazioni della sentenza con la quale il 28 novembre scorso il giudice Adriana Petri ha condannato l'ex sindaco di Genova, Marta Vincenzi (condannata a 5 anni), l'ex assessore comunale alla Protezione Civile Francesco Scidone (4 anni e 9 mesi) e il direttore dell'Area Sicura Gianfranco Delponte (4 anni e 5 mesi) e altri due funzionari del Comune nel processo per l'alluvione di Genova del 2011 in cui persero la vita 6 persone. Sono 599 le pagine con cui il giudice motiva le condanne e in cui sottolinea l' "atteggiamento di prepotenza e di spregiudicatezza degli imputati" nei confronti dei dipendenti comunali dopo la tragedia e in cui definisce gli imputati: "Scevri di ogni empatia", sottolineando che mentre la citta' era in ginocchio e i parenti cercavano disperatamente i dispersi, gli imputati si preoccupavano di predisporre una ricostruzione dei fatti non veritiera da consegnare alla stampa. In particolare, nei confronti dell'ex sindaco il giudice ricorda come il giorno dell'esondazione del Fereggiano Vincenzi fosse preoccupata soltanto dei "ritorni di immagine per se'" con la partecipazione al convegno internazionale Eurocities in corso in quelle giornate. Secondo Petri, gli imputati hanno "sottovalutato la gravita' dell'evento calamitoso atteso" e hanno "errato nel calibrare le misure di prevenzione". (AGI)
Ge4/Sep