(AGI) - Trieste, 19 mag. -Il Friuli Venezia Giulia e il porto di Trieste sono pronti ad accettare la sfida del programma "Belt and Road Initiative", il piano d'investimento globale recentemente "lanciato dal Governo cinese per rafforzare le infrastrutture logistiche dedicate al trasporto di merci e servizi dalla Cina all'Europa, con un occhio particolare allo scacchiere Sudorientale del nostro continente". Lo ha sottolineato oggi a Trieste la presidente della Regione Debora Serracchiani intervenendo all'apertura del convegno per lo sviluppo di nuove iniziative economiche e infrastrutturali tra Cina ed Europa - la nuova "Via della Seta" - con il coinvolgimento del sistema delle piccole e medie imprese, promosso al Teatro Verdi dall'Iniziativa Centro europeo (Ince) e dalla Bers, la Banca europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Proprio l'Ince si prefigge di essere un punto di raccordo per le imprese italiane interessate agli strumenti Bers nonchè punto di riferimento per gli imprenditori del territorio al fine di ottenere informazioni sugli avanzamenti degli investimenti cinesi/Bers attraverso un ufficio dedicato alla "Via della Seta" a Trieste.
Secondo la presidente del Friuli Venezia Giulia, area territoriale strategica verso i Balcani occidentali e capofila istituzionale del cosiddetto pilastro 2 (trasporti ed energia) delle progettualità Ue per la "regione" adriatico-ionica, "tutto il Sud-Est europeo e, in questo contesto, il nostro Paese, il Friuli Venezia Giulia e l'alto adriatico sono pronti per favorire la crescita economica e sociale dei rapporti tra Europa e Cina legati alla prospettiva della Via della Seta, puntando in modo specifico ? precisa - sul ruolo della scalo marittimo triestino e sul suo vantaggio economico dei cinque giorni in meno di navigazione, rispetto ai porto del Nord Europa, sulle rotte che provengono dall'Estremo Oriente". Dunque, è stato osservato, anche nei colloqui con il presidente del Silk Road Fund Wang Yanzhi e con il responsabile della divisione Esteri della China Merchants Holdings Company, Vincent Lu, l'Adriatico e il porto di Trieste si pongono come terminali privilegiato per il mercato cinese, grazie a servizi diretti a tariffe competitive per l'Europa centrale, nuovi range di efficienza e molte capacità (ferroviarie e portuali) ancora da sfruttare. "Sud-Est d'Europa e bacino alto adriatico - ha infine ricordato la presidente della Regione - sono integrati nei principali corridoi (logistici ed economici) del Vecchio Continente e in tutte le dinamiche di governance macroregionali". (AGI)
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