"Non c'è stato nessun golpe", "in un clima così, di dubbi, di sospetti e di incertezze, non si poteva andare avanti. Non andava proprio bene. Per portare avanti questi grandi eventi con i soldi dello Stato ci vuole una procedura seria, serve un entusiasmo e una convinzione che non c'erano. Non sono pentito di aver detto che la candidatura a tre è morta".
Così il sottosegretario con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti in un'intervista a Il Corriere della sera in edicola. Di chi è la responsabilità del fallimento del "tridente" Milano-Torino-Cortina? Di Chiara Appendino o di Beppe Sala?
"Hanno dovuto entrambi dare seguito al mandato dei rispettivi consigli comunali. Ma io ho dovuto assumermi la responsabilità di dare una scossa [...] Io sono una persona seria, per questo ho detto stop. Visto tutti i vincoli che abbiamo incontrato in questi mesi di lavoro ho capito che era meglio staccare adesso, invece che fra due mesi, magari tra accuse reciproche e dopo aver speso anche dei soldi. Non c'è nessun golpe, nessuna imboscata. Davvero non riesco a immaginare niente del genere".
E un altro round dello scontro in atto tra Lega e M5s? "Ma no, è solo un'altra cosa all'italiana. E stato assurdo arrivare con tre candidature diverse. Se si vogliono fare le Olimpiadi serve serietà e bisogna che ciascuno si assuma le proprie responsabilità. Io avevo messo una data limite che era oggi (ieri, ndr). Mi aspettavo un atteggiamento collaborativo e mi sono speso molto".
Anche il Coni e iI presidente Malagò si sono spesi? "Il Coni è stato molto collaborativo e insieme è maturata l'idea di portare la proposta delle Alpi. Abbiamo organizzato una struttura rigorosa di controllo dei costi, che non erano alti e c'era la volontà di fare le cose molto seriamente, non all'italiana".
Poi, cosa è andato storto? "Non si riusciva a mettere un punto, ad avere chiarezza da tutti. Era un continuo di dubbi, di se, di ma, di forse. E poiché l'incontro con il Comitato olimpico internazionale a Losanna si avvicinava, ho deciso di metterci la faccia io". Il tandem lombardo-veneto ha qualche possibilità di farcela? "Se la impostano bene e il Coni supporta la candidatura, perché no? Al Cio aspettano con ansia che arrivino candidature, per adesso solo Stoccolma è certa. Però Milano e Cortina devono ottenere una dilazione dei tempi per poter aggiornare la loro proposta". Sosterrete la proposta? "Se qualcuno trova risorse pubbliche e private non vedo perché il governo debba dire di no, sarebbe una ripicca".