AGI - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il presidente della Repubblica ha firmato il decreto con il quale vengono accettate le dimissioni rassegnate da Raffaele Fitto dalla carica di ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr. Con lo stesso decreto, su proposta del presidente del Consiglio, è stato nominato ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr Tommaso Foti.
Foti è considerato uno dei fedelissimi della premier Giorgia Meloni. "Con la vittoria del centrodestra alle elezioni politiche del 2022 sono rieletto alla Camera dei deputati per la sesta volta, affermandomi nel collegio uninominale di Piacenza e Parma ovest con 92.699 voti (52,53%). Grazie alla fiducia accordatami dai colleghi deputati di Fratelli d'Italia e, in particolare, dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il 9 novembre sono eletto all'unanimità presidente del gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia. Il lavoro è tanto, ma chi mi conosce sa che non mi fermo davanti alle sfide, neppure a quelle impossibili": si presenta così nella sua biografia il presidente dei deputati di Fdi che a breve giurerà al Quirinale assumendo tutte le deleghe di Fitto.
"Mi piace praticare lo sport in genere, anche se non ho più il fisico atletico di un tempo. La mia fede nerazzurra è e resta incrollabile. Sono leale e credo nell'amicizia. Non ho particolari vizi, che non siano quelli propri di tutti gli umani", scrive ancora. Foti è nato a Piacenza ("la città che amo") il 28 aprile 1960. "Nel settembre del 1967, a 7 anni, 'rilascio' la mia prima intervista a 'Il Richiamo' il mensile della mia originaria parrocchia (SS.Trinità). Allora, quasi tutti mi chiamavano 'Masino' - - si legge nella sua biografia - (diminutivo di Tommaso, il mio nome di battesimo) e tale sono rimasto anche oggi per gli amici più affezionati".
Nel luglio 1978 la maturità scientifica al liceo Respighi di Piacenza ("la mia prima palestra di confronto - non di rado, anche di scontro - politico"). Presto i primi passi nel mondo del lavoro ("rappresentando - da "figlio d'arte" - una delle più importanti aziende italiane del settore agro-alimentare"). Entra a fare parte di una delle più importanti aziende mondiali del settore beverage. Nel settembre del 1980 Tommaso Foti viene eletto, a 20 anni, consigliere comunale di Piacenza per il Movimento sociale italiano. Ruolo che ricopre fino al 1994 quando prende parte alla fondazione di Alleanza Nazionale. Quattro volte di fila in Parlamento: la prima, nell'aprile del 1996. Nel giugno del 1998 la nomina a vice sindaco di Piacenza con delega al Bilancio, all'Economato e alle Imposte e Tasse.
Nella primavera del 2009 aderisce al partito unitario del centrodestra, il popolo della Libertà, mentre - nel dicembre del 2012 - a quella di Fratelli d'Italia, "formazione politica per la quale mi candido alle elezioni politiche del febbraio 2013, non risultando eletto, nonostante consegua il sesto migliore risultato a livello nazionale. Come è nel mio carattere non mi perdo comunque d'animo: torno al lavoro e nel frattempo tengo unita sul territorio la piccola, ma sempre effervescente, comunità di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale".
Alle elezioni politiche del 2018 viene eletto deputato nel collegio uninominale di Piacenza 14 con 73.599 voti (47,39%) ricoprendo il ruolo di vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera. Tra gli incarichi ricoperti quello di capogruppo di Alleanza nazionale in commissione Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici (1996-2001); presidente della commissione Bicamerale di Vigilanza sull'Anagrafe Tributaria (dal 2001 al 2006); vice-presidente della commissione parlamentare per la Semplificazione della Legislazione (2006-2008); vice-presidente della commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici (2006-2008); presidente della commissione parlamentare di Vigilanza. In questa legislatura il ruolo di capogruppo, ora quello di ministro con tutte le deleghe che erano di Raffaele Fitto.