AGI - Sullo stop a Raffaele Fitto in Europa "Schlein non deve rispondere a me, ma ai cittadini italiani, le persone serie fanno cosi'". Dal palco dell'auditorium di San Francesco al Prato, a Perugia, dove si è tenuto il comizio di chiusura della campagna elettorale del centrodestra per le elezioni regionali in Umbria di domenica, Giorgia Meloni attacca la segretaria del Pd, ma non solo. Definisce "irragionevoli alcune decisioni" prese dai giudici sul trasferimento dei migranti in Albania, "perché rischiano di precludere ogni possibilità di controllo delle frontiere".
Poi lancia un appello alla collaborazione: "Credo nello Stato, nelle istituzioni", ha spiegato, "quindi diamoci una mano. Bisogna correggere, ma non impedire". Ad ogni modo, ha assicurato Meloni, "continueremo a fare cio' che gli italiani ci hanno chiesto di fare scavalcando ogni possibile ostacolo. Lo faremo sull'immigrazione e su qualsiasi altro dossier sul quale ci siamo impegnati".
"Io tengo al rispetto dei ruoli ma dico che intendo andare avanti sull'immigrazione e fare tutto il possibile per fermare quella irregolare, piaccia o non piaccia alla sinistra" i cui leader "a due giorni dal voto non si sono ancora visti insieme. È un interesse che li costringe a stare insieme e si vergognano uno dell'altro, si vergognano a farsi vedere insieme".
"Finché abbiamo il consenso dei cittadini niente puo' farci mollare, andremo avanti e risponderemo con i risultati al loro odio e alla loro cattiveria", ha poi avvertito. E in Umbria, ha osservato la presidente del Consiglio, "sono stati cinque anni nei quali le scelte dell'amministrazione regionale hanno contribuito a rilanciare l'economia, il tessuto produttivo, l'occupazione di questo territorio, il tasso di occupazione qui ha toccato il 66,5% che è cinque punti in più rispetto alla media nazionale, altro dato che ci deve rendere orgogliosi". "L'Umbria - ha aggiunto la premier - è oggi tra le regioni più virtuose in termini di efficienza sanitaria, sono stati avviati i lavori di potenziamento dell'ospedale di Perugia e di quello di Terni".
Al comizio, a sostegno della candidata presidente Donatella Tesei, sono interventi anche i due vice premier e leader di Lega e Forza Italia, Matteo Salvini e Antonio Tajani, oltre al leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, e il leader di Alternativa Popolare, Stefano Bandecchi.
"Una volta - ha detto Tajani - il partito comunista era il partito dei lavoratori ora non lo sono più perché i lavoratori votano per il centrodestra. Hanno rotto anche l'unita' sindacale, ora gli unici a fare lo sciopero sono due sindacati, gli altri non lo fanno perché sanno il lavoro che fa il governo. Ai lavoratori che non si sentono rappresentati dai sindacati fondamentalisti, ripeto fondamentalisti, dobbiamo dire che ci siamo".
"Questa - ha osservato Salvini - è una regione che ha creato migliaia di posti di lavoro. Non redditi di cittadinanza. Questa è la migliore dote di questi 5 anni" che "hanno svelato agli umbri che qui si lavora, se sei bravo, anche senza la tessera del Pd o della Cgil in tasca".
Tesei ha ricordato da parte sua il lavoro svolto negli ultimi 5 anni: "Abbiamo rimesso in moto questa regione, sostenuto le nostre aziende, che stanno crescendo. Da 30 anni questa regione è stata tenuta chiusa da un sistema infrastrutturale inesistente". "Oggi i cantieri sono aperti e l'Umbria esce dalla condizione cui è stata condannata dalla sinistra, che continua a dire 'no' a tutto".