AGI - Marco Bucci è il nuovo presidente della regione Liguria. Il candidato del centrosinistra alla presidenza, Andrea Orlando, lo ha chiamato per augurargli buon lavoro certificando la vittoria dell'esponente del centrodestra. Le elezioni anticipate erano state indette per scegliere il successore di Giovanni Toti, dimessosi dopo essere stato coinvolto in un'inchiesta per corruzione. L'affluenza si è fermata al 45,96% ed è calata del 7,46%, anche a causa del maltempo.
"Buongiorno Italia. Il segnale di fiducia ricevuto dai cittadini in Liguria ci dà ancora più forza per proseguire in questa direzione, sempre al servizio degli italiani. Avanti insieme, con entusiasmo e determinazione, per costruire un futuro di concretezza e risultati per la nostra Nazione", scrive su Facebook la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il post è accompagnato da un selfie della premier che fa con la mano libera una V, a indicare la vittoria. "Si muore più traditi dalle pecore che sbranati dal lupo" è la storia temporanea, di "autore anonimo", sul profilo whatsapp di Beppe Grillo, all'indomani del crollo del M5s che, sceso sotto il 5%, è stato un fattore fondamentale nella sconfitta di Orlando.
Una vittoria al fotofinish
Bucci ha ottenuto 291.093 voti su 1.341.693 aventi diritto, pari al 48,77%. Il suo principale avversario, Andrea Orlando, ne ha ottenuti 282.669, pari al 47,36%. Una vittoria al fotofinish. La nomina verrà formalizzata nei prossimi giorni dalla Corte d'Appello di Genova. Per le regionali è stato un testa a testa "al cardiopalma durato tutto il pomeriggio", ammette lo stesso Bucci. "Dalla nomina in poi - promette - sarò il presidente di tutti i liguri, non solo di chi mi ha votato. Noi siamo amministratori istituzionali e faremo il nostro lavoro come tali: l'ufficio sarà aperto a tutti i liguri e a tutti coloro che hanno intenzione di stabilirsi in Liguria e alle aziende che vogliono investire nel territorio".
Per Bucci gli elettori hanno rifiutato i "signori del no" alle grandi opere, al fare: "La buona Liguria - dice - non torna indietro e di questo siamo estremamente orgogliosi". Guai a chiamarlo presidente: vuole essere "il sindaco della Liguria". A "voltare le spalle" a Bucci, però, ci sono proprio i genovesi che hanno premiato col voto Orlando: 168.554 voti pari al 49,13% nel capoluogo ligure per il candidato del centrosinistra, contro 161.467 - pari al 47,06% - per il primo cittadino sostenuto dal centrodestra. Il Pd si conferma il primo partito, col 28,57%, seguito da Fratelli d'Italia - primo nel centrodestra - che incassa il 14,84%.
Le parole di Bucci
"Abbiamo tante cose da fare e sono contento perché i cittadini hanno rifiutato i signori del no alle opere". Queste le prime parole del vincitore delle elezioni regionali in Liguria. Bucci ha confermato di aver ricevuto la telefonata di Orlando e che "è stato molto gentile e questo gli fa onore", ma, ha aggiunto, "non mi sono piaciuti i toni di questa campagna elettorale". "Sarò il presidente di tutta la Liguria, il mio ufficio sarà aperto a tutti". "Genova - ha aggiunto - non sarà lasciata da parte".
Le spaccature del M5S e i veti di Conte? "Fossi in Orlando, prenderei tutti i miei amici e gli farei un mazzo cosi'. Ma non sta a me discuterne". Cosi' il neo eletto presidente ha risposto ai cronisti che gli chiedevano un commento sulla coalizione di centrosinistra e le vicende che hanno caratterizzato tensioni nel M5S nelle ultime settimane.
La conferenza di Orlando
"Bucci ha vinto di misura, ma ora ci sono le condizioni per proseguire una battaglia e vincere alle amministrative quello che non è riuscita in questa tornata", spiega il candidato del centrosinistra. "Abbiamo pagato qualche difficoltà nel campo largo che si è ripercossa anche sulla nostra realtà", ha aggiunto sottolineando che "Il tema fondamentale al di là dei singoli errori è che il centrosinistra deve darsi un assetto di coalizione stabile".
Per Orlando "oggi il centrosinistra ha rimesso radici profonde. Aveva avuto gravi difficoltà. Sapevamo di dover contrastare un sistema di potere forte e arroccato. Ha vinto di misura. Ci sono le condizioni per proseguire la battaglia e realizzare nelle prossime tornare amministrative ciò che non è riuscito in questa". E "Genova è una sfida che si apre subito e che dobbiamo giocare subito, i numeri sono incoraggianti".
Il centrodestra festeggia
Fino a qualche mese fa, sottolineano nel centrodestra, l'opposizione sperava in un 3 a 0, considerando non solo le elezioni in Liguria, ma anche quelle in Umbria e in Emilia Romagna. "Ora puntiamo alla vittoria anche in Umbria", la convinzione. "Ci sarà un 2 a 1 per noi", il 'refrain'. È chiaro che quello che si sta prefigurando per il dopo-Toti è un successo che i leader della coalizione rivendicheranno ad alta voce. "Poco più di venti giorni fa il centrodestra era sotto di venti punti - il ragionamento ricorrente -, poi è arrivato Bucci... E tutto il centrodestra unito a suo sostegno". L'idea Bucci, dopo un lungo tira e molla nell'alleanza, è stata partorita da Salvini, Tajani e Meloni, ma è stata proprio la premier a fare la telefonata decisiva per convincere il sindaco di Genova a scendere in campo. Pure per questo motivo, anche se sotto traccia qualcuno tra gli alleati sottolinea il calo di Fdi, nel partito di via della Scrofa si rimarca come la vittoria che si annuncia per Bucci è targata soprattutto Meloni.
Ma è tutto il centrodestra che si appresta a festeggiare. È stato decisivo il ponente ligure, sono state importanti le liste civiche, ma aver di nuovo conquistato la regione viene ritenuto "un risultato straordinario". "Abbiamo fermato la spallata del centrosinistra al governo", il 'refrain' nelle forze politiche che sostengono l'esecutivo, "e abbiamo stoppato l'affondo dei giudici". "I liguri hanno scelto bene, il lavoro paga", dice il leader della Lega Salvini. "L'obiettivo era vincere tutti insieme", dice il responsabile organizzativo di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, "il centrosinistra diceva di avere la vittoria in tasca e si schianta ancora una volta con la realtà. Le vicende che hanno coinvolto l'ex governatore Giovanni Toti sono del resto state dimenticate da tempo, la campagna elettorale è stata improntata sulle differenze tra "chi dice si' e chi dice no", su chi "vuole le infrastrutture e chi guarda al passato". Il primo ad annunciare apertamente la sconfitta del candidato del centrosinistra Orlando è stato l'ex ministro Scajola: "C'è uno scarto di 15 mila voti".
"Noi - dicono in FI - abbiamo fatto la nostra parte, cosi' come le altre forze del centrodestra. È stato premiato il buon governo". Stessi concetti espressi nella Lega e in Fdi. Poi si esaminerà il dato (non confortante) di Genova, ma questo è il momento di rendere omaggio a Bucci. "Lo hanno attaccato sulla sua salute, ha saputo invertire il trend dopo la vicenda giudiziaria di Toti, è lui il vero vincitore", il commento unanime all'interno della coalizione. Il primo cittadino del capoluogo della Liguria parlerà solo quando saranno ultimati gli scrutini, ma sono in tanti già a commentare. Tra questi il generale Roberto Vannacci: "In Liguria il popolo ha deciso: Bucci è presidente! Con buona pace di chi fino a ieri dava per certa la vittoria di Orlando. Lo Tsunami li ha travolti, l'indicazione dei liguri e' chiara su sicurezza, imprese, agricoltori e famiglie", ha scritto sui social.
Il centrosinistra: "Sconfitta di misura"
Il centrosinistra meno Renzi perde in Liguria. Il Partito Democratico vince doppiando Fratelli d'Italia. In questi due dati è racchiusa la delusione del centrosinistra per una vittoria che, fino a ieri, sembrava alla portata per Andrea Orlando, ma che è sfumata al fotofinish dopo un testa a testa ricco di sorpassi e controsorpassi e che ha tenuto i protagonisti della corsa lontani da microfoni e telecamere fino all'ultima. Per il Pd e i suoi alleati ha pesato il veto di Giuseppe Conte su Matteo Renzi. Lo dicono i numeri, al di la' di qualsiasi dubbio: 238.389 voti per Bucci contro i 235.492 di Orlando. Una differenza di poco più di tremila voti. Una incollatura. Tanto che da Italia Viva, Francesco Bonifazi osserva con una punta di amarezza: "Se penso che il centrosinistra per colpa di Conte ha rifiutato Italia Viva...Finirà per qualche centinaio di voti. E dire che solo Renzi alle Europee ha preso in Liguria 6.500 voti di preferenza. E Paita altri 4.200. Che follia".
Matteo Renzi non usa la stessa diplomazia e attacca il leader M5s: "Ha perso Giuseppe Conte, certo, e tutti quelli che con lui hanno alzato veti contro Italia Viva. Solo le mie preferenze personali delle Europee sarebbero bastate a cambiare l'esito della sfida, solo quelle", osserva il leader Iv: "Aver messo un veto sulla comunità di Italia Viva ha portato il centrosinistra alla sconfitta. Senza il centro non si vince: lo ha dimostrato la Basilicata qualche mese fa, lo conferma la Liguria oggi. Vedremo se qualcuno vorrà far tesoro di questa lezione". Ai voti potenziali di Italia Viva si sommano, infatti, quelli mancati al Movimento 5 Stelle. Il partito di Giuseppe Conte soffre da sempre le elezioni locali, ma il 4,7 per cento incassato è sotto qualsiasi aspettativa. Meglio hanno fatto gli alleati di Avs con il loro 6,19 per cento.
Da qui il rammarico di chi, fra i parlamentari del Pd, osserva che forse si poteva fare di più per tenere dentro Renzi. Il ragionamento è che la segretaria, in quanto leader del partito più forte della coalizione, avrebbe dovuto mettere anima e cuore per 'pacificare' Conte e Renzi. La convinzione dei più, tuttavia, è che il muro contro muro fra Conte e Renzi avrebbe solo rubato tempo a una campagna elettorale che si è rivelata più difficile del previsto. Che è anche la ragione che ha portato Schlein a dire, fin da subito, di non voler perdere "nemmeno un minuto a parlare di polemiche", preferendo impegnarsi in quello che le riesce meglio, girare la regione in lungo e in largo per cercare di riportare al Pd quel consenso che aveva perduto nel corso degli anni. Chi si è gettato nella mischia fin dalla scorsa primavera, ben prima che esplodesse il caso Toti, è stato il candidato Andrea Orlando con un tour che aveva come obiettivo quello di ricollegare il Partito Democratico con il territorio. Un tour che poi, dopo l'arresto dell'ex presidente della Regione, si è trasformato in una campagna elettorale strada per strada, casa per casa. Uno sforzo che ha dato i suoi risultati, stando ai numeri: alle scorse elezioni regionali, quattro anni fa, la partita era finita con il centrodestra in vantaggio di 17 punti percentuali sul centrosinistra che candidava Ferruccio Sansa.
"Quattro anni fa il centrosinistra perdeva con 17 voti percentuali, non c'era partita. Questa volta la partita c'è eccome, si ragiona su qualche centinaio di voti di differenza. Il Pd molto bene, fa il doppio di Fratelli d'Italia e questo per noi è molto importante", sottolinea Dario Nardella. Ora, gli alleati di centrosinistra hanno di fronte venti giorni di campagna in vista delle regionali in Umbria ed Emilia-Romagna. Se la seconda regione rappresenta una sorta di fortino del Pd, in Umbria la sfida è più aperta. L'obiettivo di ribaltare l'1-2 iniziale a favore del centrodestra in un 2-1 per il centrosinistra è ancora alla portata, a patto che regga l'accordo tra gli alleati riluttanti.
I commenti
Di seguito alcune dichiarazioni dei maggiori esponenti politici.
Giorgia Meloni
"Congratulazioni a Marco Bucci per la vittoria alle elezioni regionali in Liguria! Ancora una volta, il centrodestra unito ha saputo rispondere alle aspettative dei cittadini, che confermano la loro fiducia nelle nostre politiche e nella concretezza dei nostri progetti". Lo scrive la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sui social network. "Con la sua guida, la Liguria potrà contare su un amministratore capace e determinato, pronto a lavorare instancabilmente per il bene di tutti i liguri. Avanti, insieme, con la stessa dedizione che guida la nostra azione in tutta Italia".
Elly Schlein
"Il Pd ha dato il massimo, è il primo partito doppiamo il secondo che è FdI, crescendo di più di due punti dalle europee e di nove punti dalle regionali del 2020, dove c'era una affluenza superiore. Quando la partecipazione si abbassa e' un problema per tutti ma soprattutto per la sinistra". Questo il giudizio sul voto della Segretaria Pd, "Abbiamo vinto a Genova e questo ci regala speranza per il futuro della città".
"Siamo consapevoli che non bastiamo da soli" aggiunge "scontiamo anche le difficoltà degli altri e speriamo che questo risultato faccia riflettere tutte le forze alternative alla destra come fa riflettere noi che non abbiamo mai speso un minuto in polemiche o competizioni con le altre opposizioni perché il nostro avversario è questa destra che vogliamo battere".
Carlo Calenda
"Buon lavoro a Marco Bucci eletto presidente della Regione Liguria e complimenti ad Andrea Orlando per come ha affrontato questa campagna elettorale con serietà e senso delle istituzioni. Sapevamo che sarebbe stato difficile, in questo clima cosi' polarizzato, portare ai seggi il voto di opinione. Alla coalizione sconfitta ora spetta fare un lavoro serio di opposizione costruttiva". Lo dice il segretario di Azione.
Giuseppe Conte
"Siamo sinceramente dispiaciuti per non aver ottenuto con Andrea Orlando la vittoria: il suo impegno e' stato encomiabile e crediamo che nonostante la sconfitta lui e tutta la coalizione escano a testa alta da questa tornata elettorale". Così il presidente del M5s.
L'ex governatore Toti: fermata l'onda giustizialista
"Oggi, amici miei, si chiude un'epoca della nostra regione e della mia vita. Dopo nove anni davvero straordinari nella loro drammaticità e nella loro bellezza, la Liguria ha un nuovo presidente scelto dai suoi cittadini". Così, in un post su Facebook, l'ex governatore della Liguria, Giovanni Toti. "C'è un po' di malinconia - aggiunge - ma anche tanta soddisfazione: gli elettori hanno scelto di fermare l'onda giustizialista, moralista e populista che cavalcando un'inchiesta sperava di riportare la Liguria nel passato. E allo stesso tempo i cittadini hanno scelto di affidare il futuro a Marco Bucci, con cui ho condiviso tante drammatiche vicende, a partire dal ponte Morandi, ma anche tante soddisfazioni per i risultati raggiunti. So che custodirà questa terra con tutto l'impegno e l'amore possibili. Sono particolarmente orgoglioso delle donne e degli uomini che hanno condiviso con me questa straordinaria storia. Sono la nuova classe dirigente e la speranza che da questa esperienza possa nascere una politica nuova, fatta di responsabilità, di passione, lontana da ogni opportunismo e ipocrisia".
"Per me resteranno gli amici che mi hanno accompagnato nei momenti belli e difeso come leoni nei momenti più brutti", ha proseguito, "oggi, con la serenità di chi ha dato tutto quello che poteva, torno alla mia vita, alla mia professione, alle mie passioni: la comunicazione, il giornalismo, la televisione, la scrittura, certo, da ottimista quale sono, che la vita dopo qualche amarezza mi riserverà nuove soddisfazioni. Non rinuncerò mai a dire la mia idea, senza ipocrisia, da cittadino e da professionista, perché la politica è una passione che si coltiva anche senza una sedia sotto il sedere. Arrivederci a tutti! E chi volesse saperne di pià, del passato e del futuro, potrà sempre comprare e leggere il mio libro 'Confesso: ho governato'".