AGI - È bufera su Paolo Corsini, dopo che la trasmissione "Piazza Pulita" ha mandato in onda un servizio in cui il Direttore degli Approfondimenti Rai, appellava Corrado Formigli come "infame".
Immediata la replica di Formigli "lascio ai telespettatori ma anche alla Rai di valutare se questi termini siano degni di un altissimo dirigente di una televisione pubblica pagata da tutti i cittadini, compreso il sottoscritto", ha commentato il conduttore Corrado Formigli in studio.
"Io non ho il piacere di conoscere questo Corsini, ma lui mi insulta dandomi dell'infame senza che ci siamo mai incontrati, non ci siamo mai parlati nella nostra vita - ha aggiunto -. Noi non lo abbiamo mai insultato. Capisco che il direttore dell'approfondimento Rai sia molto nervoso per la serie impressionante di flop che ha inanellato, di cui è corresponsabile. Cosa dire? Io la coscienza ce l'ho pulitissima caro Paolo Corsini, anche perché sono sempre stato alla larga dai partiti e dai palchi elettorali e dei partiti".
Anche il direttore de La7, Andrea Salerno, su X interviene sull'accaduto: "Le parole sono importanti. Definiscono. Qui alla @La7tv
siamo quasi tutti figli del Servizio pubblico, ci abbiamo lavorato anni, anche con qualche notevole successo e contribuendo alla sua crescita editoriale. Dispiace vederlo così".
Immediata la solidarietà espressa dall'Associazione Stampa Romana che giudica il comportamento di Corsini "un fatto gravissimo, che ferisce la nostra professione e va stigmatizzato con forza", dello stesso avviso anche il sindacato dei giornalisti Rai, Usigrai che in una nota scrive "non è degno di un alto dirigente della Rai il linguaggio usato dal direttore degli approfondimenti Paolo Corsini nei confronti del collega di La7 Corrado Formigli a cui va la nostra solidarietà. Non basta il gioco di parole, usato per confondere il significato delle espressioni di Corsini, a giustificare quanto accaduto. Corsini non rappresenta solo se stesso nel ruolo che riveste, ma la Rai tutta. L'Usigrai prende le distanze dalle parole pronunciate da Corsini e confida nei vertici dell'azienda per una verifica puntuale sul rispetto del codice etico e di disciplina".
Corsini nei mesi passati era già finito nelle polemiche per la sua partecipazione alla festa di Fratelli d'Italia, Atreju dove si definì un "militante" e dopo questo episodio, le opposizioni, con il Pd in testa, colgono la palla al balzo per chiedere le dimissioni del dirigente Rai.