AGI - Forza Italia lancia lo Ius Italiae, la proposta azzurra di riforma della legge sulla cittadinanza. E invita gli alleati al confronto, dicendosi aperta anche a modifiche del testo. Ma, mette subito in chiaro Antonio Tajani, la proposta di legge, con o senza la condivisione delle altre forze di centrodestra (a cui il testo è stato già inviato e che poi sarà depositato sia alla Camera che al Senato), andrà comunque avanti. E chiarisce: "Non c'è nessun intento polemico", non si tratta di una iniziativa "contro", nè Forza Italia si farà strumentalizzare dal centrosinistra, "non accetteremo provocazioni, non voteremo il referendum" sulla cittadinanza, promosso da +Europa e altre associazioni, così come gli azzurri non sosterranno "emendamenti" delle opposizioni, fatti ad arte solo "per creare problemi alla maggioranza". Perché, scandisce il leader azzurro dal palco della iniziativa sull'economia promossa a Milano, "la cittadinanza è una cosa seria, non un giochetto parlamentare".
L'invito che Tajani rivolge agli alleati è di aprirsi alla "società che cambia e il centrodestra non può essere oscurantista o superficiale". Quindi, il vicepremier spiega i punti cardine della proposta azzurra (acquisizione della cittadinanza italiana a 16 anni dopo 10 anni di ciclo scolastico con profitto da parte dei bimbi nati in Italia o arrivati entro i 5 anni di età e riduzione a massimo un anno dei tempi di risposta da parte dello Stato, stretta sullo ius sanguinis, che vale solo fino al bisnonno) e tiene a precisare: "Nessuno ci venga a dire che è un favore" all'illegalità, anzi al contrario è un mezzo per combattere "l'immigrazione clandestina, non è una proposta permissiva, ma seria".
Polemiche per lo striscione dei giovani leghisti
Mentre il leader azzurro parla a Milano a pochi chilometri di distanza, a Pontida, nella giornata che anticipa la tradizionale kermesse leghista, i giovani del partito di via Bellerio intonano cori contro il titolare della Farnesina e srotolano uno striscione con su scritto: "Ius Scholae in vista, Tajani scafista".
Un attacco, quello dei giovani leghisti, che Forza Italia non digerisce affatto, tanto che i massimi vertici del partito, dal portavoce Nevi ai due capigruppo Barelli e Gasparri, intervengono per stigmatizzare duramente, chiedendo alla Lega di prendere le distanze.
La risposta di Matteo Salvini non tarda ad arrivare: "Chiedo scusa a nome loro. Ogni alleato è un amico", precisa il vicepremier. Che poi 'bacchetta' i giovani leghisti: "Sono 4 scemi, anzi 5". E li avverte: "Non stiamo giocando, non possiamo scherzare. Gli avversari non sono in maggioranza, sono fuori. Tajani è un amico e un alleato, Giorgia Meloni è un amico e un alleato. Se qualcuno ha voglia di giocare, il mondo è grande, di parchi giochi ce ne sono tantissimi. Se qualcuno non l'ha capito, fuori dalle palle". E il leader dei giovani Toccalini assicura che saranno assunti dei provvedimenti disciplinari.
Prese di posizione che soddisfano gli alleati e fanno mettere la parola fine alla tensione: "Grazie Matteo Salvini. Anche per me ogni alleato è un amico", replica infatti Tajani via social. Ma se tra i due alleati torna la 'pace', è altrettanto vero che l'iniziativa di FI sulla cittadinanza non riscuote certo il favore del resto del centrodestra. La legge sulla cittadinanza "va bene così com'è, siamo il Paese che diamo più cittadinanze in Europa. Semmai noi presenteremo un ddl per togliere la cittadinanza a chi commette reati", ribadisce Salvini, che giudica "altre le priorità" per gli italiani. Che FdI, come ha detto la stessa premier Giorgia Meloni, ritenga che la legge attuale vada bene e non serva cambiarla non è un mistero. Il capogruppo alla Camera Tommaso Foti si limita a un diplomatico "ogni gruppo è libero di presentare le proprie proposte di legge, ci si confronterà, si leggeranno e si vedrà se ci sono punti di convergenza o meno". Detto questo, assicura: "Fibrillazioni? L'unica che vedo è nel fronte opposto".