AGI - C'era "un disegno politico dietro lo spionaggio". Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, chiedendo una "commissione d'inchiesta parlamentare" sul caso dei presunti dossieraggi. Il segretario leghista è stato intervistato da Maurizio Belpietro a Portofino.
"Mi sembra evidente che c'era un disegno politico, il 95% degli spiati era di centrodestra... Credo che una commissione di inchiesta parlamentare potrebbe avere gli strumenti per arrivare" in fondo alla vicenda, ha aggiunto Salvini.
Per il vice premier e ministro delle Infrastrutture "c'è la certezza, non il dubbio, che ci sono stati alcuni dipendenti pubblici infedeli che entravano nei conti correnti bancari di alcune migliaia di italiani dando poi ai giornalisti il frutto del loro dossieraggio".
"Io penso - ha proseguito Salvini - che nessuno sia titolato a entrare nei conti correnti di altre persone se non ci sono inchieste in corso, quindi sicuramente non l'hanno fatto di loro spontanea volontà: è chiaro che c'era un chiaro disegno dietro". Sono cose, ha proseguito il leader della Lega, che "potevano succedere in Venezuela, in Unione Sovietica, non nell'Italia del 2024".