AGI - Con l’arrivo ormai conclamato dell’autunno – perlomeno dal punto di vista climatico – è possibile tracciare un bilancio definitivo di come si è spostato il consenso degli italiani durante l’estate. Nell’ultima settimana, infatti, sono stati pubblicati i nuovi sondaggi da parte di diversi importanti istituti che non ne pubblicavano da luglio. Questo ci consente di ottenere una Supermedia ancora più accurata nel confronto con la situazione che ha preceduto la pausa estiva.
Da questa nuova analisi emerge che il centrodestra si è in effetti consolidato, ma non in misura netta come poteva apparire la scorsa settimana. Fratelli d’Italia è sempre il primo partito, con valori relativamente stabili sul 29%, ma il partito di maggioranza più in salute si conferma Forza Italia (+0,3%). A livello generale è invece il M5S a far registrare un saldo positivo di quasi mezzo punto, nonostante le tensioni tra Conte e Grillo. Tra i partiti in crisi si segnala invece Azione, che scende sotto il 3% (cosa che non accadeva nella nostra Supermedia dal giugno 2021), riflettendo la difficile situazione attualmente vissuta dal partito di Carlo Calenda, con gli addii in rapida successione degli ex forzisti Costa, Gelmini e Carfagna.
Allargando lo sguardo alle dinamiche emerse dopo le elezioni europee di giugno, emerge una situazione di sostanziale stabilità per i principali partiti: il PD aveva imboccato una tendenza lievemente declinante, ma questi ultimi dati sembrano darlo in ripresa, mentre si registra un momento di debolezza – oltre che per Azione – anche per la lista Pace Terra Dignità di Michele Santoro, che alle europee aveva ottenuto più del 2% ma che oggi per i sondaggi è più che dimezzata.
In effetti, l’unico soggetto che mostra un andamento positivo negli ultimi due mesi è proprio il Movimento 5 Stelle. Una crescita che, seppur lieve (parliamo di un +1,7% rispetto al risultato delle elezioni europee), costituisce un elemento piuttosto sorprendente. Da un lato, infatti, la storia insegna che un partito che ottiene un risultato deludente in un’elezione importante – e questo è certamente il caso del M5S – tende a perdere ulteriormente consenso nel periodo immediatamente successivo. Dall’altro, le liti interne tra il leader Giuseppe Conte e il fondatore/garante Beppe Grillo esplose nelle ultime settimane sembrano non avere affatto danneggiato i consensi verso il Movimento.
Nonostante la durezza del confronto, che si sta prolungando ormai da settimane (se non da mesi) e che oltretutto pare destinato a essere portato in tribunale, questo non riflette un’effettiva spaccatura nella base del Movimento 5 Stelle: secondo un’indagine SWG, infatti, quasi tre quarti degli elettori M5S stanno dalla parte di Conte, mentre solo il 14% ritiene che abbia ragione Beppe Grillo. Numeri che risentono, peraltro, di un evidente fattore-leader: secondo lo stesso sondaggio, infatti, si registra un maggiore equilibrio su quale debba essere la linea futura del Movimento, con il 61% che ritiene si debbano cambiare alcune regole interne e trovare convergenze con gli altri partiti e il 39% che preferirebbe invece un ritorno alle origini, a un movimento di protesta intransigente, senza modificare regole fondanti come il limite ai due mandati. Su questa regola, in particolare, negli ultimi due anni la base pentastellata è diventata decisamente meno intransigente: il 52% pensa che possa essere mantenuta ma prevedendo delle eccezioni (in aumento di 17 punti rispetto al 2022) mentre viceversa è sceso dal 32% al 22% la quota di chi vorrebbe mantenerla così com’è.
In ogni caso, su 100 italiani che oggi voterebbero per il M5S, ben 68 dichiarano che voterebbero per un eventuale, nuovo movimento guidato da Giuseppe Conte, mentre solo 21 – poco più di 2 su 10 – voterebbero per un M5S guidato da Grillo o da altri soggetti come Virginia Raggi. Per questo, è possibile che una deflagrazione di quello che attualmente è il terzo partito italiano in termini di consensi non provochi esattamente un terremoto nelle intenzioni di voto. Staremo a vedere.
NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione odierna, che include sondaggi realizzati dal 6 al 18 settembre, è stata effettuata il giorno 19 settembre sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati.
I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti Demopolis (data di pubblicazione: 18 settembre), Eumetra (12 settembre), Euromedia (12 settembre), Ipsos (14 settembre), Ixè (11 settembre), Piepoli (12 settembre), SWG (9 e 16 settembre), e Tecnè (7 e 14 settembre).
La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it