AGI - "Secondo me qualcuno sperava che fossi scomparsa, ma non sono mai scomparsa, sono sempre stata assolutamente reperibile e mi pare anche abbastanza fastidioso che per fare polemica su qualsiasi cosa si faccia procurato allarme sulla presunta sparizione del presidente del Consiglio dei ministri". Lo ha detto il premier Giorgia Meloni, ospite di Paolo Del Debbio a '4 di Sera' su Rete 4. "All'opposizione non andava bene che dopo giorni che avevo i fotografi appollaiati sugli alberi, ho cercato un posto nel quale avere un po' di privacy - ha spiegato -. Dicono no, devo comunicare loro i miei spostamenti. Ma non mi risulta essere un concorrente del Grande Fratello o avere il braccialetto elettronico. Ho fatto semplicemente qualche giorno con mia figlia, senza comunicare agli italiani cosa mangiavo, cosa che credo a loro non interessi".
L'intervista con Del Debbio è stata l'occasione per parlare dello stato di salute dell'esecutivo e dei vari dossier alla sua attenzione, senza ignorare la vicenda che chiama in causa il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per i suoi rapporti con Maria Rosaria Boccia. "Io ho parlato con lui soprattutto per le questioni che interessano il profilo del governo - ha detto la premier -. Il ministro mi dice che effettivamente aveva valutato la possibilità di dare a questa persona un incarico di collaborazione non retribuito. Poi ha fatto scelta diversa e ha deciso di non dare quell'incarico, per chiarire alcune questioni. Mi garantisce che questa persona non ha avuto accesso ad alcun documento riservato, particolarmente sul G7 e soprattutto mi garantisce che non un euro dei soldi pubblici degli italiani è stato speso per questa persona. Queste cose mi interessano per i profili di governo - ha aggiunto Meloni -. Il gossip lo lascio ad altri e non credo debba commentarlo io".
E a proposito di denaro pubblico, la premier ha detto che "avevamo poche risorse e le abbiamo concentrate su poche cose veramente importanti. Basta con i bonus a pioggia, basta con i soldi gettati dalla finestra. Per noi era importante aiutare le imprese che assumevano, aiutare le imprese che assumono, aiutare i salari dei lavoratori i redditi delle famiglie la salute dei cittadini. Queste sono state le priorità, queste sono state le questioni su cui abbiamo messo i soldi, anche in tema di taglio delle tasse, e queste sono le materie su cui anche in questa legge di bilancio metteremo le risorse".
Parlando dell'attuale esecutivo, la premier ha affermato che il centrodestra è "compattissimo", c'è stata una "bella riunione di maggioranza qualche giorno fa, quindi sono serena e ottimista. E' tranquilla". "I dati macroeconomici - ha quindi chiarito - sono la cosa che mi conforta di più. Per molti anni l'Italia era il fanalino di coda nelle classifiche europee. Non è più questa la situazione. Oggi l'Italia cresce secondo la Commissione europea più di quanto cresca l'eurozona, cresce più di Francia e Germania".
"Penso siano molto importanti i dati sull'occupazione - ha spiegato Meloni - se ricordiamo che abbiamo adesso il tasso di disoccupazione più basso dal 2008 e il numero di occupati più alto da quando Garibaldi ha unificato l'Italia. Crescono i contratti stabili e diminuisce la precarietà. Cresce l'occupazione femminile. Ora il merito di tutto questo è delle imprese, del sistema produttivo dei lavoratori. Come tenta aiutarli il Governo? Restituendo autorevolezza e credibilità all'Italia nel mondo e una stabilità a questa nazione e con politiche economiche serie".
Altro tema affrontato, le pensioni minime, "una delle nostre priorità, in generale le pensioni basse". "In questi due anni - ha ricordato Giorgia Meloni - abbiamo lavorato per una rivalutazione piena di tutte le pensioni che arrivavano fino a 2.270 euro, garantendo che fossero adeguate pienamente al costo della vita ma abbiamo fatto una rivalutazione al 120% per le pensioni minime, che sono cresciute in modo significativo. L'abbiamo fatto facendo crescere di meno le pensioni che erano molto alte, un'opera secondo me equa, che continueremo a fare perchè sicuramente queste persone sono quelle che hanno maggiore bisogno di aiuto da parte dello Stato".
Altra questione, l'assegno unico: "Non solo io non ho alcuna intenzione di abolire l'assegno unico. Tutt'altro, lo sto difendendo, il governo lo sta difendendo - ha puntualizzato la premier -. Noi l'abbiamo aumentato, 3 miliardi in più sull'assegno unico in questi anni, riguarda 6 milioni di famiglie. Che cosa accade adesso? La Commissione europea ci apre una procedura di infrazione perchè dice che noi dobbiamo dare l'assegno unico anche a tutti gli immigrati che ci stanno in Italia, anche quando hanno figli che sono residenti all'estero. Questa previsione, insieme a una serie di altre cose che chiede la Commissione europea, rischia di rendere l'assegno unico insostenibile. Perchè il Pd, che con Zingaretti ha detto di essere d'accordo con la Commissione europea, non ci dà invece una mano a batterci per difendere questa misura che è fondamentale per le famiglie italiane e che il governo italiano continuerà a confermare e a difendere? Invece di fare la propaganda sulle notizie inventate da certa stampa...",
Dall'assegno unico all'autonomia differenziata "che non è una legge che sta introducendo questo governo, esiste nella Costituzione italiana da 23 anni, da quando cioè fu fatta una riforma che si chiama del titolo V della Costituzione. E chi c'era al governo? C'era la sinistra". La sinistra "ha introdotto il principio per cui in Costituzione lo Stato poteva dare altre materie da gestire alle Regioni - ha aggiunto Meloni - solo che hanno introdotto questo principio e non l'hanno mai normato. Noi normiamo il principio introdotto da loro e lo normiamo proprio per garantire che quando l'autonomia si dovesse realizzare in nessun modo possa accadere che questo possa creare una sperequazione, un divario tra alcune regioni altre. Come lo facciamo? Con i lep. Non stiamo spaccando l'Italia ma cerchiamo di riunificarla".