AGI - "So che non mollerai, Angela, e so che un giorno guadagnerai con sforzo e sudore quello che meriti. In una competizione finalmente equa". Lo scrive su X il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, postando una foto del suo incontro con Angela Carini.
La premier è arriva a Casa Italia alle 12:30 per fare gli auguri agli atleti italiani. Prima del pranzo con Nicolò Martinenghi (che ha vinto la medaglia d’oro nei 100 metri rana) e con Thomas Ceccon (oro nei 100 metri dorso e bronzo nella staffetta 4x100 stile libero), Meloni ha parlato del tema di attualità legata alla squadra italiana ai Giochi olimpici senza risparmiare critiche al Comitato Olimpico Internazionale sul caso della pugile algerina che, seppur certificata atleta iperandrogina, ha comunque consentito la partecipazione al torneo olimpico.
"Non sono d'accordo con la scelta del Cio, non lo siamo da anni, quando nel 2021 quando il Cio cambio' il regolamento su questa materia, noi presentammo al tempo una mozione per segnalare le conseguenze che poteva avere - ha affermato chiaramente Meloni -. È un fatto che con i livelli di testosterone presenti nel sangue dell'atleta algerina, la gara in partenza non sembra equa e penso che bisogna fare attenzione nel tentativo di non discriminare a discriminare".
La presidente del Consiglio ha poi spiegato, "sono anni che cerco di spiegare che alcune tesi portate all'estremo rischiano di impattare soprattutto sui diritti delle donne e penso che atleti che hanno caratteristiche genetiche maschili non debbano essere ammessi alle gare femminili e non perché si voglia discriminare qualcuno, ma per tutelare il diritto delle atlete di poter competere ad armi pari".
Meloni, nell'affermare che ha visto solo piccoli flash del combattimento della Carini, alla notizia che Angela si è ritirata perché i colpi erano troppo forti, ha aggiunto, "mi dispiace ancora di più, mi ero emozionata ieri quando ha scritto 'combatterò' perché in queste cose sicuramente conta anche la dedizione, la testa, il carattere, però poi conta anche poter competere ad armi pari e dal mio punto di vista non era una gara pari".
Cio difende Khelif, da Iba decisione arbitraria
Il Cio difende ancora una volta la scelta di consentire a Imane Khelif e Lin Yu-ting di partecipare ai Giochi. In una lunga nota, ricordando che "ogni persona ha il diritto di praticare sport senza discriminazioni", si sottolinea che "tutti gli atleti che partecipano al torneo di pugilato dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 sono conformi ai regolamenti di idoneità e di ingresso della competizione, nonché a tutte le normative mediche applicabili. Come per le precedenti competizioni di pugilato olimpiche, il sesso e l’età degli atleti si basano sul loro passaporto".
Regole applicate già a Tokyo e durante i vari eventi di qualificazione "che hanno coinvolto un totale di 1.471 diversi pugili da 172 comitati olimpici nazionali" e che "si basavano sulle regole post-Rio 2016, che erano in vigore prima della sospensione della Federazione Internazionale di boxe da parte del Cio nel 2019 e della successiva sospensione nel 2023". Sulle due atlete di cui si sta parlando molto in questi giorni, sono circolate "informazioni fuorvianti" e in merito alla squalifica ai Mondiali del marzo 2023 il Cio ritiene che siano state vittima "di una decisione improvvisa e arbitraria da parte dell'Iba", "senza alcun processo".