AGI - "Come si fa ad avere un cattivo rapporto? Ci ho provato ma non ci sono riuscito: non si scompone mai, ogni parola si scioglie... Siamo d'accordo, però, che non vogliamo scioglierci anche noi". Beppe Grillo, in un'intervista a "se stesso" pubblicata sul suo blog, cerca di chiudere la polemica con Giuseppe Conte. La battuta postelettorale secondo la quale Berlusconi, da morto, avrebbe preso più voti dell'ex premier da vivo ha suscitato malumori tra gli eletti, portando il gruppo del M5s all'Eurocamera a esprimere solidarietà unanime a Conte. Altre figure di spicco del Movimento hanno invece mostrato vicinanza al fondatore e chiesto un ritorno alle origini movimentiste. Fratture che si proverà a ricomporre all'assemblea costituente annunciata da Conte, dove Grillo intende parlare di democrazia diretta e di "come recuperare contatto, dialogo e azioni congiunte con gli attivisti, che sono sempre stati il combustibile del Movimento".
"Ma al tempo stesso non possiamo discutere solo di regole di funzionamento interne", ha proseguito, "ma dobbiamo tornare a proporre idee radicali e visionarie, smarcandoci da una collocazione che è vecchia e superata da decenni. Parlare di sinistra e destra è come parlare di ghibellini e guelfi, anzi forse è meglio parlare di questi ultimi, perché tutti devono seguire l'Elevato", spiega.
"La regola del doppio mandato entri in Costituzione"
La regola del doppio mandato? "È comprensibile che chi oggi si trova al secondo mandato vorrebbe eliminarla. D'altronde l'istinto di sopravvivenza proviene dalla nostra natura animale, ed è insopprimibile. Ma lo scopo di ogni regola, in fondo, è di arginare i nostri istinti animali nell'interesse comune. Il limite alla durata dei mandati è non solo un principio fondativo del movimento, ma è anche un presidio di democrazia fin dai tempi dell'antica Atene". "Come ho detto più volte, dovrebbe diventare una legge costituzionale, quantomeno per le cariche più importanti, come peraltro fece il congresso degli Stati Uniti dopo la morte di Roosevelt, che fu l'unico presidente americano ad aver fatto più di due mandati", spiega.
"Ma non c'è il rischio che così si disperdano competenze acquisite nel corso degli anni?", si domanda, rispondendosi: "Infatti avevo proposto un'idea di 'staffetta' in cui gli 'uscenti' avrebbero percepito un compenso finanziato dagli 'entranti' per assicurare il passaggio di consegne e trasferir loro le competenze acquisite. Senza contare che il Parlamento dovrebbe innanzitutto interpretare la volontà dei cittadini, che è molto più difficile intercettare quando i parlamentari si rinchiudono nel palazzo per anni. Per tradurre la volontà dei cittadini in legge ci vorrebbero semmai uffici legislativi con professionisti bravi e competenti e non cortigiani senza arte né parte. Il lavoro di un parlamentare dovrebbe essere un altro, vale a dire captare e comprendere le esigenze dei cittadini per tradurle in indirizzo politico, che a sua volta dovrebbe essere tradotto in legge da uffici legislativi capaci e competenti. Tant’è vero che avevamo proposto di cambiare il titolo dei parlamentari da onorevoli a cittadini portavoce".
"Reddito universale prima che sia troppo tardi"
"Anche i nemici più accaniti ci riconoscono che abbiamo anticipato temi di cui oggi parlano tutti, a cominciare dall'ambiente e dall'economia circolare. Poi c'è stata una caccia alle streghe su riforme che in realtà hanno funzionato: si è voluto, per esempio, abolire il reddito di cittadinanza per spingere i giovani a cercare lavoro; senonché i bar, negozi e ristoranti continuano a non trovare personale, mentre il crimine per strada è aumentato, forse anche perché lasciare le persone in miseria non conviene a nessuno", prosegue il garante.
"L'obiettivo della piena occupazione, tra l'altro, oltre a essere velleitario, appartiene a schemi mentali del secolo scorso, mentre nella Silicon Valley la sfida del secolo è disconnettere il reddito dal lavoro, che sono entrambi importanti per il benessere, ma sono inevitabilmente destinati a non essere più correlati fra loro", spiega. Il che significa: "Chi ha voluto abolire o ridimensionare il reddito di cittadinanza, spesso venera anche chi - da Altman a Musk, da Gates, a Zuckerberg - ha più volte invocato il reddito incondizionato universale, che tra l'altro avrebbe una portata molto più ampia rispetto al reddito di cittadinanza. E io dico che conviene arrivarci prima che gran parte del lavoro umano sia svolto da macchine o dall'intelligenza artificiale".