AGI - L'Aula della Camera commemora e ricorda Silvio Berlusconi, a un anno dalla sua scomparsa. Per primo è intervenuto il capogruppo di Forza Italia Paolo Barelli, le cui parole sono state salutate da un lungo applauso dei deputati della maggioranza e in particolare di FI. "Oggi è una data di una tristezza infinita, il nostro leader un anno fa ci ha lasciato" e la "profonda commozione ed emozione so di condividerle con tutti i colleghi del gruppo FI. Il nome di Berlusconi sarà sempre nel nostro simbolo e nel nome del gruppo perché è scolpito a caratteri di fuoco nel nostro cuore", ha detto Barelli.
"I giudizi politici sono naturalmente diversi ed è passato troppo poco tempo per avere il giudizio della storia, ma ancora oggi Berlusconi è protagonista dell'attualità e del futuro della politica". "Nessuno può negare che la seconda Repubblica non sarebbe mai nata senza di lui, senza di lui non esisterebbe il bipolarismo e non sarebbe mai nato un centrodestra di governo". E ancora Barelli ha ricordato la "sua capacità straordinaria di sognare il futuro e saperlo delineare".
L'ex premier ha "subito una persecuzione giudiziaria senza precedenti", ha sottolineato. "Nessuno può sostituirlo, ma tutti noi abbiamo preso l'impegno solenne di lavorare con Tajani con tutte le nostre energie per seguire la strada indicata dal nostro fondatore. Senza di lui sarà molto più difficile ma ci impegneremo al meglio per essere degni della sua eredita', perché dal cielo possa essere degno di noi", ha concluso il capogruppo azzurro.
Tajani: "La libertà al centro della sua attività politica
Da presidente del Consiglio e da ministro degli Esteri, Silvio Berlusconi, ha profuso "un grande impegno per cercare di rinnovare il nostro Paese", ha detto in Aula Antonio Tajani, ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia. Tajani ha ricordato la "forte vicinanza di Berlusconi agli Stati uniti, da chiunque fossero governati", e "il suo dispiacere per un atteggiamento che non condivideva più di quello che considerava un amico, Putin. Diceva sempre 'è un uomo che è cambiato' e voto' al Parlamento europeo contro l'invasione dell'Ucraina a dimostrazione che prevaleva in lui il valore della libertà rispetto a quella che era stata un'amicizia".
"Per lui - ha aggiunto - non contavano i colori politici, contavano i rapporti personali. Difendeva l'europeismo e l'atlantismo. Era sempre pronto a confrontarsi con chiunque pur di tutelare l'interesse nazionale, rispettando sempre le persone".
Affondo M5s in Aula: "la sua eredità disastrosa"
Un lungo j'accuse pronunciato in Aula, con tutti i deputati M5s in piedi tra le rimostranze del centrodestra. L'ultimo a intervenire è il pentastellato Riccardo Ricciardi, che non risparmia stilettate al fondatore di Forza Italia. Dopo la premessa del "cordoglio personale dovuto alla famiglia e alla comunità di Forza Italia", Ricciardi però scandisce: "A distanza di un anno, poiché dobbiamo rispettare questo luogo e quello che siamo, non ci possiamo sottrarre nel dire la nostra posizione sulla sua figura storica e politica e dobbiamo farlo oggi come abbiamo sempre fatto quando era in vita. La sua eredità politicamente e moralmente è disastrosa".
"Riteniamo non sia mai esistito un presidente del Consiglio in un Paese dell'Occidente condannato per frode fiscale, legittimando così tutti gli evasori a sentirsi impuniti", aggiunge Ricciardi. Berlusconi, insiste il deputato M5s, sempre tra le proteste del centrodestra, "ha inquinato il rapporto tra politica e magistratura e allora vogliamo capire quale sia stata la rivoluzione politica e liberale di Berlusconi, voglio sapere quale sia stata una riforma di Berlusconi, perché" per lui "la colpa è sempre stata degli altri: dei suoi alleati o dei giudici o del sistema mediatico che pero' era completamente a suo servizio e non accettiamo la beatificazione di chi" ebbe a che fare con "il mafioso Mangano. Non accettiamo il messaggio lasciato a tutte le donne... non accettiamo lo svilimento fatto del Parlamento, un Parlamento costretto da lui a votare che Ruby era la nipote di Mubarak".
La replica di Tajani: "Le persone si rispettano"
"Certamente in politica è lecito criticare gli avversari. Anche Berlusconi fu critico nei confronti delle idee, delle proposte degli avversari, anche in maniera ferma, ma non mancò mai il rispetto nei confronti dell'avversario politico. Mai, neanche una volta. È questo il grande insegnamento in ogni democrazia. Si combattono le idee, non gli uomini che la pensano diversamente. Questo è il bello della democrazia", ha replicato Tajani. "Silvio Berlusconi - puntualizza allora il vicepremier e segretario FI - ebbe alto il senso delle istituzioni. Partecipò anche all'ultimo governo Draghi, del quale - puntualizza - faceva parte il Movimento 5 stelle. Se andava bene allora, non vedo perché non vada bene adesso. Se il giudizio morale era così negativo - ribadisce - non vedo perché accettare di stare insieme".