AGI - "Ilaria è contenta, è ancora titubante perché alla fine la certezza della sua elezione ci sarà nel momento in cui ci saranno un milione e 80mila voti per Alleanza Verde e Sinistra. In questo momento ce ne sono 600 mila, però le tendenze ci dicono che non ci dovrebbe essere assolutamente nessun problema. Per cui è ancora un pochino incerta, ma è molto contenta del lavoro che abbiamo fatto. È fiduciosa". Lo ha detto Roberto Salis, parlando con i cronisti dal comitato elettorale di Avs, riferendosi al colloquio avuto con la figlia dopo i primi risultati delle elezioni europee.
"Il problema per Ilaria non è ottenere questo risultato alle elezioni che io peraltro mi aspettavo abbastanza. Adesso il tema è cosa succede da questo momento a quello in cui tornerà finalmente in Italia. Adesso abbiamo un'europarlamentare europea che credo prenderà anche una buona quantità di preferenze. - ha spiegato il padre della ragazza detenuta in Ungheria - Vuol dire che molti cittadini italiani sono andati nella cabina elettorale a scrivere il suo cognome nella scheda. Adesso sarà il momento di capire come le istituzioni italiane si adopereranno per fare rispettare la volontà dei cittadini italiani come si deve".
Ilaria potrà rientrare in Italia nei prossimi giorni? "Questo bisogna chiederlo al ministro Tajani", ha risposto.
Ora la richiesta di scarcerazione
"Scarcerazione e processo sospeso per la durata della carica". Sono queste le conseguenze per Ilaria Salis dopo l'elezione al Parlamento europeo spiegate all'AGI dagli avvocati Mauro Straini ed Eugenio Losco che hanno seguito la vicenda della donna milanese dalle prime battute. Non appena sara' ufficiale l'elezione, "chiederemo alle autorità magiare l'applicazione immediata dell’improcedibilità come previsto dall'articolo 9 lettera b del settimo protocollo del Trattato dell'Unione Europeo". La scarcerazione e lo stop al processo sono automatiche, potrebbe anche deciderle subito d'ufficio il tribunale prima che arrivi la sollecitazione della difesa. Potrebbero decorrere o dal momento dell'acquisizione dello status di parlamentare o dall'inizio dei lavori parlamentari, come suggerisce una prassi parlamentare. All'Ungheria, come a qualsiasi stato membro, resta la possibilità di chiedere la revoca dell’immunità.