AGI - "Giorgia Meloni, stiamo arrivando". Questa volta la segretaria del Partito Democratico non ci prova nemmeno a non farsi vedere arrivare, anche perché il risultato del suo partito è difficile da ignorare. I dem, sottolinea Elly Schlein in conferenza stampa, hanno guadagnato 2 punti rispetto alle europee del 2019 e ben 5 punti sulle politiche di due anni fa. Soprattutto, sono a circa cinque punti da Fratelli d'Italia. Il Pd, inoltre, è l'unico partito - assieme ad Alleanza Verdi e Sinistra - a incrementare i voti in termini assoluti, cosa che non riesce a Fratelli d'Italia.
"Se non siamo riusciti ancora a fermare la destra, di certo l'abbiamo rallentata", rivendica la leader dem che, ora, vorrebbe mettere la freccia per il sorpasso. A fare la differenza, dice, è stata "la campagna palmo a palmo" che l'ha portata a toccare 123 tappe in tutta Italia. "Ho chiesto una campagna che non fosse fatta solo di grandi città, ma soprattutto di aree interne e periferie". Un strategia di successo, stando ai numeri, che Schlein è intenzionata a proseguire: "Già domani farà la 124esima tappa". Assieme a questa presenza fisica sui territori, per Schlein ha fatto premio la scelta dei temi da sottoporre ai cittadini, sanità e lavoro su tutti. "Non temi bandiera", tiene a precisare la segretaria, "perché, ad esempio, sul salario minimo andremo avanti per arrivare all'approvazione in parlamento della proposta di legge popolare".
Perno dell'alternativa
Se queste sono state le premesse del risultato, la conseguenza è che il Partito Democratico si accredita definitivamente come perno dell'alternativa alla destra di governo. "Lavoreremo come sempre in modo testardamente unitario per costruire l'alternativa che serve alle destre in questo Paese. Noi sentiamo, come perno indiscusso dell'alternativa, la responsabilità di costruire l'alternativa a queste destre e spero che gli altri partiti di opposizione sentano questa responsabilità". Un messaggio diretto a Giuseppe Conte.
Il Movimento 5 Stelle fa i conti con un "risultato deludente", come ha sottolineato l'ex premier nelle dichiarazioni a spoglio in corso. Un risultato, ha aggiunto Conte, che merita una riflessione profonda. A cosa porterà questa riflessione è il quesito che ci si pone tra i dem. Il timore è che l'alleato decida di scartare di lato, alla ricerca di uno spirito anti-sistema e anti Pd simile a quello delle origini. La speranza è che Conte si convinca del fatto che "perde chi non è unitario", come dice la segretaria Pd: "Chi ha avuto l'atteggiamento più unitario è stato premiato, e non parlo solo del Pd", spiega Schlein riferendosi evidentemente agli alleati di Alleanza Verdi e Sinistra: "Mi viene da dire che le divisioni non pagano. Non pagano quelle dei progressisti e non pagano quelle tra chi si è presentato insieme per governare", e qui la stoccata è a Matteo Salvini.
È anche per capire quale direzione prenderà il M5s, e quindi il cantiere dell'alternativa, che Schlein chiamerà nelle prossime ore Giuseppe Conte. D'altra parte, osservano dal Pd, nei comuni in cui siamo andati assieme a tutto il centrosinistra i risultati si sono visti. È il caso di Perugia, dove la candidata sindaca espressione di tutto lo schieramento progressista, è in testa e 'rischia' di vincere al primo turno strappando il capoluogo alla destra. Per i dem, "si tratterebbe di un risultato che rimetterebbe in gioco anche la regione Umbria".