AGI - Affluenza, leader, partiti, coalizioni, i risultati in tre Comuni e in una Regione. Ecco i sei fattori da tenere d’occhio alla chiusura dei seggi, stasera alle 23. I riflettori sono puntati sulle elezioni europee. Nel primo giorno di votazioni l’affluenza è in calo di due punti rispetto a cinque anni fa e alla fine potrebbe essere un dato decisivo. La corsa dei big - sono candidati Giorgia Meloni, Elly Schlein, Antonio Tajani, Carlo Calenda, Matteo Renzi, Emma Bonino, Vittorio Sgarbi - catalizza l’attenzione. Il sistema elettorale prevede sbarramento al 4% e preferenze e, dunque, come si dice nel gergo politico, i leader (e i loro partiti) si ‘conteranno’. Ma non bisogna perdere di vista nemmeno la sfida di alcuni candidati che potrebbero riservare più di una sorpresa: il generale Vannacci, l’attivista Salis, i giornalisti Annunziata, Santoro e Tarquinio.
Le ‘chiavi’ per interpretare il voto saranno anche altre: l’ordine di arrivo dei movimenti nel centrodestra (ci sarà il sorpasso di Forza Italia sulla Lega?) e nel centrosinistra (il Pd staccherà il M5S o Conte riuscirà a tallonare Schlein?).
L’Italia eleggerà 76 eurodeputati, la loro composizione sarà decisiva anche per valutare la fiducia che gli elettori ripongono nel governo guidato da Meloni, che ha chiesto agli elettori di scrivere ‘Giorgia’ sulla scheda, di fatto proponendo un referendum. Una richiesta che le offre la possibilità di confermare la sua forza dopo un anno e mezzo a Palazzo Chigi ma che rappresenta anche un rischio se le cose non dovessero andare come auspicano i Fratelli d’Italia.
I segnali da cogliere stasera arriveranno anche dalle Amministrative. Si vota, infatti, per scegliere sindaco e Consiglio comunale in più di 3.600 città. Le sfide più importanti: Bari, Firenze, Cagliari, Perugia, Campobasso e Potenza. Potrebbe essere significativo soprattutto il risultato nei primi tre Comuni. Gli elettori piemontesi, infine, sceglieranno il presidente e i consiglieri della Regione, un altro dato rilevante soprattutto per le scelte dei partiti (il centrodestra è unito, mentre Pd e M5S hanno due candidati diversi). Appuntamento, quindi, dopo la chiusura dei seggi. Chissà se il verdetto sarà inappellabile o se, come succede in quasi tutte le tornate elettorali, avranno vinto tutti.