AGI - La Repubblica italiana è "inserita oggi nella più ampia comunità dell'Unione Europea cui abbiamo deciso di dar vita con gli altri popoli liberi del continente e di cui consacreremo, tra pochi giorni, con l'elezione del Parlamento Europeo, la sovranità". Le parole sono del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e sono contenute in un messaggio inviato ai prefetti affinché se ne facciano interpreti nelle iniziative promosse a livello locale nella ricorrenza del 2 giugno, in occasione della ricorrenza della Festa della Repubblica. Il messaggio è stato diffuso ieri dal Quirinale.
Sono le 9.43 del giorno dopo, quando il senatore leghista Claudio Borghi, candidato alle Europee nella circoscrizione Centro, subito dopo Roberto Vannacci e Susanna Ceccardi, protesta sui social e attacca direttamente il capo dello Stato. "È il 2 giugno, è la Festa della Repubblica italiana. Oggi si consacra la sovranità della nostra nazione. Se il presidente pensa davvero che la sovranità sia dell'Unione Europea invece dell'Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi - chiede -, perché la sua funzione non avrebbe più senso".
Più volte durante la giornata, poi, Borghi torna a intervenire per difendere la dichiarazione fatta, definendola "perfettamente legittima, quasi scontata". "Se qualcuno vuole cambiare l'articolo 1 della Costituzione e scrivere che la sovranità appartiene alla Ue invece che al popolo non ha che da depositare una proposta di legge Costituzionale. Poi vedremo chi la vota", aggiunge poi. "A quanto pare i fan del 'Più Europa' pretendevano di celebrare con Mattarella la 'consacrazione della sovranità dell'Unione Europea' senza che nessuno dicesse nulla. Mi spiace per loro ma noi siamo qui in piena legittimità a chiedere agli elettori mandato per 'Più Italia e meno Europa'".
In tv, a chi gli chiede del tweet di Borghi, Matteo Salvini dice in un primo momento di non averlo letto. Ma, dopo averne ascoltato il contenuto, non prende le distanze, approvandone i concetti, pur correggendo e chiarendo che la Lega "non chiede le dimissioni di nessuno". "Borghi è un nostro ottimo senatore. Semplicemente oggi è il 2 giugno e dunque la sovranità nazionale viene prima di ogni altra appartenenza - afferma il capo di via Bellerio -. Poi gli italiani sceglieranno l'Europa che vorranno, ma col rispetto di tutti, a partire dal Quirinale, oggi è la festa degli italiani". "Io penso che il capo dello Stato sia stato travisato da qualche giornale - azzarda - perché nel giorno della festa della Repubblica, nel giorno in cui la Costituzione ci ricorda che la sovranità appartiene al popolo, parlare di sovranità europea ..."
Frasi, quelle dei leghisti, che non vengono accolte con favore dall'alleato di Forza Italia Antonio Tajani. "Siamo italiani ed europei, questa è la nostra identità. Questa è la nostra civiltà. Ogni scelta anti europea è deleteria per l'Italia", scandisce il vice premier azzurro, in un tweet postato in serata. "Fa bene Mattarella a sottolineare la nostra prospettiva europea. Gli esprimo la mia solidarietà per gli attacchi che ha ricevuto".
"Questa festa è importante anche perché siamo in una campagna elettorale per le elezioni europee", aveva premesso Giorgia Meloni, in un ragionamento fatto in mattinata, parlando a margine della parata ai Fori imperiali. "E in fondo questa festa ci ricorda anche la prima idea di Europa, che era un'idea di Europa che immaginava che la sua forza, la forza della sua unione, fosse anche la forza e la specificità degli Stati nazionali - aveva aggiunto la premier -. Forse dovremmo tornare a quell'embrione di idea europea e di sogno europeo".
Nell'alveo del centrodestra, oltre a Tajani, anche Maurizio Lupi interviene direttamente per condannare la presa di posizione di Borghi. "L’attacco al presidente della Repubblica è inaccettabile ed inqualificabile - afferma il presidente di Noi moderati -. La Lega si scusi per queste parole inopportune e irriguardose nei confronti di Sergio Mattarella garante dell’Unità nazionale ed eletto, lo ricordo, anche con il voto della Lega”.
Corale è l'indignazione delle opposizioni alle parole di Borghi. Il Pd, con il capogruppo Francesco Boccia, parla di dichiarazioni che mostrano la "forza eversiva delle forze sovraniste". Poi interviene direttamente la segretaria dem Elly Schlein. Insorge anche il presidente M5s Giuseppe Conte. “E’ gravissimo l’attacco arrivato da un esponente della Lega, forza politica che fa parte della compagine di governo, al presidente Mattarella nel giorno della festa della Repubblica", dice. "Chiediamo che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, prenda le distanze”, aggiunge. "È una polemica indegna, richiedere le dimissioni del presidente Mattarella e' una cosa non commentabile, talmente grave e talmente sconclusionata".
Il leader di Italia viva Matteo Renzi, dal canto suo, si dice "oggi più che mai sono orgoglioso di aver indicato Sergio Mattarella come candidato al Colle nel 2015" e "di aver bloccato il disegno di Salvini al Papeete nel 2019".
Mentre Carlo Calenda di Azione fa ricorso all'attacco sarcastico: "Mi rendo conto che per Salvini è un argomento troppo complicato. La cosa che Salvini dovrebbe fare è cercare almeno di tenere un comportamento decoroso ed educato poiché quando non si sa cosa dire è meglio tacere". "L'intolleranza di una certa area (non piccola) della destra verso il presidente Mattarella è la conseguenza di due aspetti della loro (in)cultura politica: l'ispirazione gretta del sovranismo e il rigetto di una figura di garanzia sopra le parti. La Lega e chi non la condanna a destra sono un pericolo per la democrazia", lamenta, infine, Luana Zanella, capogruppo di Alleanza verdi e sinistra alla Camera.