AGI - "Strada per strada, casa per casa": Elly Schlein si affida al nume tutelare della sinistra italiana, Enrico Berlinguer, per galvanizzare i candidati e le candidate del Partito Democratico in vista del rush finale della campagna per le europee. Dello storico segretario del Pci è la citazione che la leader dem usa durante una call con quella che definisce "una squadra forte e competitiva". Un omaggio e, forse, un 'amuleto' in vista del voto europeo dell'8 e 9 giugno. La campagna elettorale ha ormai compiuto il giro di boa, la segretaria ha appena superato le 70 tappe del suo tour per l'Italia. Ne mancano, a questo punto, poco meno di trenta. I sondaggi in mano ai dem sono buoni e lasciano prevedere che la soglia psicologica del 20 per cento sia ampiamente alla portata. Tuttavia, avverte Schlein, è adesso che bisogna spingere di più, non adagiarsi sugli allori. Anche perché gli avversari da battere sono più d'uno. C'è la destra, certo, che rimane forte nonostante i dem registrino delle crepe nel fronte della maggioranza. La marcia indietro sul redditometro è una di queste. "Il governo si è diviso oggi sul redditometro, su cui smentiscono le cose che hanno sempre detto, e l'ha fatto ieri e lo farà probabilmente domani sul condono edilizio, che sarebbe il numero 19 da quando sono in carica, di fatto una media di uno al mese", osserva Schlein durante un incontro pubblico a Recanati.
Il fronte interno al centrosinistra
Lo scontro innescato da Paolo Gentiloni sull'algoritmo del Pnrr e' andato avanti ben oltre le previsioni fatte in casa dem e nonostante l'aggiustamento di tiro arrivato dallo stesso Gentiloni che ha riconosciuto i meriti del govenro Conte nella trattativa con Bruxelles. Il sospetto di alcuni esponenti è che dietro ci sia una precisa volontà di minare il consenso di Schlein e i suoi che viene dato lievemente in crescita. Il terzo avversario è l'astensionismo. Schlein, ormai da giorni, a ogni tappa del suo tour non manca di spronare i militanti ad andare nelle "case, nei luoghi di lavoro" dove "potete fare moltissimo, vi prendete un pezzo di responsabilità di far camminare questo progetto collettivo".
Meno social e più incontri fisici
Una campagna più "analogica" che social o televisiva, quella della segretaria che preferisce il contatto fisico con gli elettori, anziché bombardare i social con post e video. Il canale preferito è quello di Instagram: poche parole, molte immagini delle piazze, quasi sempre piene. Certo, questo comporta anche il rischio "bolla", come fa osservare un dirigente. Ovvero, l'illusione che i bagni di folla siano immediatamente traducibili in voti alle urne. Anche per questa ragione, nel quartier generale del Pd hanno deciso di implementare i contenuti social con il canale Whatsapp del Partito Democratico sul quale, al termine di ogni giornata, sarà pubblicato una sorta di diario di bordo che ripercorrerà le tappe salienti del tour, insistendo sui temi cardine della campagna: sanità, con la legge Schlein che prevede di riportare la spesa per la sanità pubblica al 7,5 per cento del Pil, sbloccando cosi' le assunzioni e abbattendo le liste d'attesa.
Lavoro, con la raccolta firme per la legge sul salario minimo. Diritti civili, con la legge contro l'omotransfobia del deputato Alessandro Zan, sulla quale il pd intende riprendere la battaglia. A questi si aggiunge la Costituzione, con la battaglia contro il premierato, alla quale il Pd dedichera' la manifestazione del 2 giugno che chiude la campagna di Roma, a Testaccio.