AGI - "Ma vi sembra normale che uno che è agli arresti domiciliari debba aspettare cosi' tanto tempo per essere interrogato? Questo è accanimento", protesta Andrea Crippa, numero due della Lega. La vicenda Toti resta ancora al centro del dibattito, con il centrodestra che attende l'interrogatorio del presidente della Regione. Il partito di via Bellerio aveva già fatto trapelare nei giorni scorsi l'irritazione per un'inchiesta piovuta a un mese dalle Europee ma il timore è che i magistrati vogliano costringere il 'governatore' alle dimissioni e gli 'ex lumbard' continuano a dire che non deve esserci alcun passo indietro. Si prende tempo, lo ha detto anche la premier Giorgia Meloni, "aspettiamo". "Il pallino è in mano a Toti", sottolinea anche un senatore di Fratelli d'Italia, ma cresce sempre di più la tesi che "si cercherà di resistere". La tesi è 'scavallare' le Europee e l'estate, poi a novembre "è impossibile - questo il ragionamento - andare al voto perché c'è il bilancio e a qual punto potrebbe passare anche un anno...".
La scadenza naturale è quella dell'ottobre 2025, si parlava della possibilità di accorpare le urne in Liguria con quelle in Veneto nel 2026. Nella coalizione di governo il 'mantra' è che a decidere dovrà essere Toti, con il convincimento che l'ex consigliere politico di Berlusconi tenterà di evitare a ogni modo il passo delle dimissioni. Al momento le deleghe ricoperte sono state assunte a interim dal vicepresidente Piana. "Il problema è che Toti non solo aveva la delega al bilancio ma ricopriva anche ruoli come commissario...", osserva un esponente di maggioranza. Ma al momento si va avanti, "la Regione non è che è ferma", taglia corto il vicepremier Tajani, "non basta un'accusa per condannare una persona. L'attività amministrativa continua". E sul rischio di uno stop alle opere a seguito dell'inchiesta in Liguria: "mi auguro che non accada". "Certamente da detenuti è difficile governare quindi dipenderà dall'esito del riesame", ha sottolineato.
La preoccupazione aumenta, il rischio - come spiega un deputato di Fdi - "è che crolli tutto", "la situazione non reggerà", il 'refrain'. Ma allo stesso tempo non solo la decisione è nelle mani di Toti, ma non c'è un candidato da presentare alle eventuali elezioni. I politici e i civici che sono stati contattati si sono tirati indietro. Prima del tribunale del Riesame non ci saranno comunque novita'. Ma poi? "Meglio tirare a campare che tirare le cuoia...", dice un altro esponente della maggioranza. Intanto sul tavolo c'è anche il tema del finanziamento pubblico ai partiti. "Chi può pensare di condurre una campagna elettorale che costa con quello che è successo?", l'interrogativo nel centrodestra. "Bisogna discuterne al più presto", dice ancora il leghista Crippa che tra l'altro propone di inserire nella riforma della giustizia la responsabilità penale per le toghe. Ma la maggioranza nega che l'accelerazione della riforma sia una conseguenza dell'inchiesta di Genova. "È nel programma", dice Tajani.