AGI - È stato trasmesso nella notte dal governo alla Commissione Finanze del Senato il testo che include anche l'emendamento 'spalma-crediti' al decreto superbonus. Il provvedimento prevede che le spese sostenute nel biennio 2025-2026 ricorrendo al superbonus siano detratte non più in 4 anni ma in 10. Si calcola che per il prossimo anno le detrazioni fruibili ammontino a 6.211 milioni di euro, mentre per il 2026 l'ammontare è pari a 5.780 milioni, per un importo complessivo di circa 12 miliardi.
L'emendamento prevede anche delle penalizzazioni per le banche e le finanziarie. Il provvedimento stabilisce che dal prossimo primo gennaio per banche e assicurazioni che hanno acquistato crediti un corrispettivo a meno del 75% del valore nominale, cioè meno di 82,5 euro su 110, dal primo gennaio 2025 tutte le rate annuali utilizzabili "sono ripartite in sei rate annuali di pari importo", contro le precedenti 10 annualità. Salta inoltre per tutte le banche anche la facoltà di compensare con i crediti del 110% i contributi previdenziali dovuti per i dipendenti.
Tajani: "Ci sono grossi problemi per i conti pubblici ma non si penalizzano i cittadini"
"Adesso purtroppo ci sono grossi problemi per conti pubblici. E nessuno sottovaluta questo problema ma bisogna anche stare molto attenti a chi poi subisce le conseguenze di restringimenti. È per quello che io ho chiesto già nella finanziaria - e qualche risultato l'abbiamo tenuto a tutela soprattutto dei più deboli alcune regole migliorative -, così come voglio vederci chiaro nel nuovo testo che è stato presentato stanotte dal ministero dell'Economia e finanze. Bisogna presentare molta, molta molta attenzione". Lo ha affermato il segretario di Forza Italia Antonio Tajani nel suo intervento a 'Condiminio in fiera'.
"Il superbonus in teoria sarebbe stato una cosa molto giusta, avrebbe dovuto rilanciare l'industria dell'edilizia, avrebbe dovuto migliorare le nostre case - ha osservato - ma poi purtroppo ci sono stati troppi imbroglioni e ci sono state gravissime carenze nei controlli per cui poi si è finito di fare tutta un'erba un fascio tra chi aveva lavorato e chi aveva imbrogliato, finiti in un grande calderone".
"Lunedì mattina come partito ascolterò tutti i rappresentanti delle varie categorie per capire che cosa c’è da aggiustare in Parlamento rispetto a questa proposta che viene dal ministero. Non si possono soprattutto dare delle norme retroattive perché è un principio giuridico molto chiaro". Lo ha affermato il segretario di Forza Italia Antonio Tajani, parlando di superbonus nel suo intervento a 'Condominio in fiera'. "Non puoi penalizzare chi ha fatto delle scelte con una legge che ti permetteva di fare delle cose - ha insistito -. Si possono chiudere le porte, ma non si può pensare di costringere la gente di pagare un prezzo retroattivo. Va bene tutelare i conti pubblici ma non devastare i conti privati, perché questo è l'altro tema fondamentale".
Boccia: "Emendamento pasticciato. Tajani sconfessa Giorgetti"
"L'arrivo dell'emendamento governativo al Dl Superbonus certifica la scarsa credibilità e l'ennesima retromarcia del ministro dell'Economia rispetto alle dichiarazioni fatte in Parlamento qualche giorno fa. Giorgetti dovrebbe cominciare a porsi qualche domanda dopo l'ennesimo braccio di ferro andato in onda ieri dal quale esce ridimensionato. Risultato? Un emendamento pasticciato che colpisce in prima battuta le famiglie e poi le banche con effetti a cascata anche sulle imprese. A carico delle famiglie vi è ora l'obbligo della detrazione in 10 anni dei crediti maturati per le spese sostenute nel 2024 e il divieto di cessione alle banche delle rate dei crediti residui non ancora fruiti delle detrazioni. Per le banche non sarà più possibile effettuare le compensazioni per i crediti superbonus. Appare evidente che lo scontro all'interno del governo è stato pesante con un effetto finale che creerà solo caos e complicazioni senza fine e con risorse risibili, e solo per il 2025, di fatto offensive, per aree sismiche ed Ets. Siamo di fronte all'ennesimo sgorbio normativo di questo governo, frutto delle evidenti tensioni tra Lega e FI che vengono scaricate sulle norme che toccano la vita dei cittadini". Cosi' il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia.