AGI - Oltre al lavoro sulle liste da presentare alle elezioni dell'8 e del 9 giugno governo e maggioranza stringono sui dossier sul tavolo. Questa settimana in Commissione Affari costituzionali della Camera si correrà sull'autonomia: domani è previsto un ufficio di presidenza, poi si comincerà a votare - probabilmente anche sabato - con l'obiettivo di portare il ddl Calderoli il 29 nell'Aula di Montecitorio, poi il via libera finale dovrebbe esserci dopo le Europee.
Si punta ad accelerare i tempi anche sulle riforme costituzionali: martedì si voterà in Commissione al Senato il mandato al relatore per arrivare alla prima lettura del provvedimento entro la metà di maggio, ma occorrerà capire se la Lega intende frenare. Nell'emiciclo di palazzo Madama, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari della maggioranza, arriverà poi un emendamento del governo per definire meglio il contenuto dell'articolo 4 del ddl, quello sulla norma anti-ribaltone. Il terzo dossier che dovrebbe essere affrontato entro fine mese è quello della giustizia. Martedì (è prevista una riunione tecnica) si capirà se il provvedimento del governo che conterrà la separazione delle carriere e l'introduzione del sorteggio temperato per le elezioni del Cdm approderà nel Consiglio dei ministri previsto proprio per il 23. Possibile anche che vada nella riunione del 30 aprile (nella stessa riunione l'esecutivo varerà un decreto legge sulla riprogrammazione dei fondi di coesione).
Ma ci sono anche altri temi 'attenzionatì dall'esecutivo: uno di questi è la questione dei balneari, con le associazioni che sono scese in piazza per protestare contro la direttiva Bolkestein. Martedì scorso, riferiscono fonti parlamentari, si è tenuta una riunione a palazzo Chigi alla quale, oltre i leader, hanno partecipato anche i rappresentanti dei partiti informati sul dossier e i ministri interessati. Si sarebbe trattato di una riunione interlocutoria.
L'input che sarebbe arrivato dalla stessa premier Meloni è quello di trovare una soluzione al più presto. Sarebbe stata affidata ai tecnici dei dicasteri una nuova 'missione': dopo la visita a Bruxelles di dieci giorni fa si tenterà di aprirà una nuova interlocuzione per cercare di individuare un percorso condiviso con le istituzioni europee, anche per portare avanti un lavoro comune su una nuova mappatura che possa essere valutata positivamente dalla Ue. Restano sempre due le tesi nell'esecutivo: quella di mettere a gara le concessioni balneari per evitare un esborso economico derivante dalla procedura di infrazione aperta e chi, invece, ritiene che non essendoci in Italia scarsità di spiaggia si potrebbe mettere all'asta solo gli spazi non 'occupati'. Il governo ha cercato una sponda con la Ue per avere una proroga pluriennale e puntare a un piano nazionale ma l'Europa avrebbe ribadito la posizione illustrata da tempo, da qui l'impasse e ora l'inaugurazione della nuova fase per tentare di 'bloccare'la procedura di infrazione.