AGI - Era il 17 aprile del 1944 quando, con l’operazione dal nome in codice “Balena”, il Quadraro fu circondato dalle truppe tedesche e sistematicamente rastrellato con l’intento di spezzare la resistenza di un quartiere che i nazisti avevano soprannominato “Nido di vespe” e che era considerato un covo di oppositori politici, partigiani, militari renitenti e sabotatori. Furono diverse centinaia le persone, tutti uomini, deportate in Germania a seguito del rastrellamento; molte di loro non fecero più ritorno. Quest'anno in occasione degli anniversari, il Comune di Roma ha deciso l'intitolazione di una strada ai deportati del Quadraro e un monumento.
Nel corso della cerimonia il sindaco Gualtieri ha annunciato la creazione, da parte di Roma Capitale, di un apposito indirizzo di posta elettronica al quale, a partire da oggi, potranno scrivere i parenti delle persone rastrellate non ancora rintracciate, così come chiunque altro possa aiutare a riannodare i fili delle storie di chi 80 anni fa è rimasto coinvolto nella feroce azione nazista. Questo l’indirizzo mail: rastrellamentodelquadraro@comune.roma.it
“Il rastrellamento del Quadraro è uno degli episodi più cupi della Roma occupata dai nazifascisti. Un crimine compiuto con cinica determinazione e ferocia per dimostrare di poter entrare anche lì, in quel quartiere dove vivevano i combattenti più coraggiosi”. Così il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
“Un tassello della battaglia tra la tirannia e la libertà che ha attraversato la città in quegli anni e che ha avuto altri momenti tragici, tra cui il rastrellamento del Ghetto e l'eccidio delle Fosse Ardeatine. Una tragedia che ha svuotato un intero quartiere, la cui dimensione è tutt’oggi oggetto di ricerca, verso cui c’è stata fin qui una insufficiente attenzione da parte della memoria pubblica; per questo sentiamo di aver compiuto oggi un atto di giustizia, con l’intitolazione di una strada ai ‘Deportati del Quadraro' e con la collaborazione che come Roma Capitale vogliamo offrire alla ricerca e alla ricostruzione delle storie di tutte le persone deportate, per restituire loro finalmente dignità e gratitudine e per continuare senza sosta a coltivare la memoria”.
Morassut (Pd), pagina più buia dell'occupazione nazifascista
"Il rastrellamento del Quadraro, quartiere simbolo della Resistenza, è una delle pagine più buie e dolorose dell'occupazione nazifascista di Roma". Cosi' il deputato democratico, componente dell'ufficio di presidenza del gruppo del Pd della Camera, Roberto Morassut, è intervenuto oggi a Montecitorio per ricordare il dramma di quei giorni. "Questa giornata - ha aggiunto Morassut - va celebrata nelle più alte sedi istituzionali perché rappresenta una ferita profonda per il nostro paese, non solo per Roma. I nazisti spalleggiati dalla polizia repubblichina hanno compiuto crimini efferati e le ferite sono ancora aperte. Dobbiamo ricordare e tramandare la memoria, soprattutto alle nuove generazioni, perché le stragi, gli eccidi, la pulizia etnica che abbiamo vissuto nel passato siano un monito per il futuro", ha concluso Morassut.
Perissa (FdI), di primaria importanza ricordare
"Ricorre oggi l'ottantesimo anniversario del Rastrellamento del Quadraro, durante il quale le truppe nazifasciste rastrellarono circa 2000 persone nel quartiere sito nel quadrante sud della capitale". è quanto dichiara in una nota Marco Perissa, deputato e coordinatore romano di Fratelli d'Italia. "Dei rastrellati quasi mille vennero deportati e costretti a lavorare nei campi di concentramento in Germania. è di primaria importanza che questa citta' ricordi coloro i quali hanno subito questi atti vergognosi perchè attraverso la memoria le giovani generazioni sapranno rifiutare il linguaggio della violenza e della prevaricazione", conclude.
Il rastrellamento è stato ricordato in questi giorni con diverse iniziative che hanno visto protagonista anche il comune di Roma