AGI - C’è un chirurgo, una suora e una rivoltella. Anche se l'incipit ricorda quelli di certe barzellette, le intenzioni dell'ex sindaco di Roma Ignazio Marino sono serissime: candidarsi alle elezioni europee, capolista nel Centro Italia con i rossoverdi, essere eletto e stare a Bruxelles per portare avanti le battaglie per il clima, per la pace e, soprattutto, per i migranti. Grazie di essere qui così numerosi, grazie a Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli per l'invito a candidarmi alle elezioni europee. "Quando tornai negli Stati Uniti a fare il mio mestiere di chirurgo dissi a una mia amica suora che se mi fosse venuta l'idea di ricandidarmi, mi doveva sparare nel polpaccio con un'arma di piccolo calibro, dove fa male, ma non porta danni irreparabili come, ad esempio, alla coscia", esordisce Marino alla conferenza stampa organizzata nella nuova sede della Stampa Estera a Roma, in quel Palazzo Grazioli che è stato residenza e quartier generale di Silvio Berlusconi.
A poche decine di metri c’è il Palazzo Senatorio, salutato da Marino nel 2013 dopo la sfiducia notarile dei consiglieri Pd e quella, più politica, della sinistra. La stessa sinistra con la quale oggi torna il 'sindaco marziano' torna in campo. Nonostante la determinazione a non ricandidarsi, Marino è stato portato, di recente, a riflettere. È accaduto il giorno del Superbowl quando, racconta Marino, "più di 150 milioni di americani sono incollati alla Tv. Nessuno lavora, figuriamoci i senatori americani. Invece, quell'11 febbraio, il Senato americano si è riunito per votare 85 miliardi di spesa in armamenti e non in salute o scuola pubblica". E qui si inserisce il primo dei tre temi che hanno portato Marino a scegliere di candidarsi: "Il cardinale Martini scrisse, da Gerusalemme, che se ciascun popolo guarderà solo al proprio dolore prevarrà sempre la vendetta. Dare voce al dolore altrui è premessa di ogni futura prospettiva di pace. Come si può accettare che di fronte a una violenza inaccettabile come quella del sette ottobre la risposta possa essere 33 mila morti? Duemila bambini che hanno perso almeno un arto. L'Europa di fronte a tutto questo sembra sperduta come un vaso di coccio fra due continenti, invece deve riprendere la propria funzione e il proprio valore".
Il secondo tema è quello ambientale: "La questione ambientale è drammatica", dice Marino: "A Miami, di questo passo, gran parte del territorio sarà presto sott'acqua".
E qui si inserisce il terzo tema, fortemente connesso con la crisi climatica: "Le isole Fiji hanno accolto gli abitanti dell'arcipelago di Tuvalu già sommerso dalle acque. Li hanno accolti e formati perché possano condurre una vita dignitosa altrove".
Lo hanno fatto le Fiji, dovrebbe farlo anche l'Europa, è il ragionamento di Marino. "Se sarò eletto, una delle questioni in cui mi voglio impegnare, è quella della gestione della immigrazione, insistendo per cambiare gli accordi di Dublino e degli altri Paesi. I Centri di permanenza per i rimpatri sono uguali alle immagini degli ospedali psichiatrici giudiziari. Non possiamo trattare persona che scappano dalla guerra, dalla violenza e dagli stupri, costruendo muri e mettendo blocchi navali. Ci vogliono regole condivise con tutto il continente europeo. Credo sia giusto fare questo passo per cercare di dare una mano alla nostra società".
Prima, però, occorre essere eletto. Angelo Bonelli, uno dei due leader dell'alleanza, si dice certo di riuscire a superare agilmente lo sbarramento del 4 per cento.
L'alleanza con Sinistra Italiana, dunque, sembra funzionare. Anzi, come dice Fratoianni, i due rappresentano "l'unica coppia che oggi funziona veramente in politica". Non sfugge, tuttavia, che prima e soprattutto dopo le europee Avs, e quindi anche Marino, si troveranno a dover dialogare proprio con quel Pd che rinnegò il proprio sindaco. Un Pd diverso da quello guidato da Renzi, per certi versi agli antipodi. Oggi c’è Schlein al Nazareno. Con la segretaria, Bonelli e Fratoianni hanno avviato una collaborazione su molti temi, dalla sanità al salario minimo. Marino, tuttavia, non sembra convinto del cambiamento in corso e avverte: "Schlein mi sembra una donna molto articolata nell'esordiente il suo pensiero, ma conta come traduci le tue parole in voti. Non contano le dichiarazioni sui giornali, quanto quelle in parlamento. Voglio vedere come si potranno rispetto all'aumento del due per cento di Pil sulle armi e rispetto ai trecento miliardi in meno nella sanità dal 2002 ad oggi". Altro che "I'll be back" - "io ritornerò" - come dice l'ex sindaco citando l'amato Schwarzenegger in Terminator. Ignazio Marino è già tornato.