AGI - Via libera bipartisan del Parlamento alla missione Aspides sul Mar Rosso. Solo Verdi e Sinistra dicono no, mentre il governo incassa il voto favorevole di tutte le altre forze di opposizione, compreso il Movimento 5 stelle. E il cosiddetto 'campo largò si ricompone sulla politica estera, dopo la spaccatura registrata ieri. A sbloccare l'impasse sono le parole pronunciate in Aula dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, precedute da una 'trattativa' tra dem, M5s e governo.
La missione Aspides "avrà solo funzioni difensive" e non potrà mai agire "in modo preventivo", assicura il titolare della Farnesina. Era la garanzia che i pentastellati attendevano, oltre alla modifica apportata al testo della deliberazione con cui si autorizzano le tre nuove missioni internazionali (Aspides, appunto, poi Levante sugli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e la missione civile in Ucrina). E così, registrata la precisazione offerta dall'esecutivo, rivendicata - è la linea - la soddisfazione per aver indotto il governo a venire suoi loro passi, i 5 stelle annunciano il sì alla risoluzione della maggioranza, ottenenendo anche il parere favorevole dell'esecutivo sul testo targato M5s.
Alla fine, maggioranza e opposizione (a eccezione di Avs) si votano a vicenda le rispettive risoluzioni: respinto solo un punto del documento del Pd, in cui i dem chiedevano il ripristino dei fondi all'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino Oriente, finita nel mirino dopo l'accusa nei confronti di alcuni funzionari di aver preso parte all'attacco di Hamas del 7 ottobre. Tajani chiede di eliminare il passaggio dal testo, ma il Pd lo mette comunque in votazione e la maggioranza lo boccia. "Non possiamo rimanere indifferenti al grido di disperazione che viene dalla striscia di Gaza e dal confine con l'Egitto", lamenta la capogruppo democratica Chiara Braga.
Dopo Montecitorio, il voto bipartisan e il sostegno ampio alle missioni arriva anche dal Senato.
Non mancano, tuttavia, alcuni distinguo. "Aspides è una missione difensiva per tutelare la libertà di navigazione, decisa unitariamente dall'Ue sulla base di una risoluzione Onu. La sosterremo, ma chiediamo un impegno diplomatico molto maggiore del governo per il cessate il fuoco a Gaza e per evitare l'allargamento del conflitto, così come più aiuti umanitari", spiega la segretaria dem Elly Schlein. E in Aula, il capogruppo Pd in commissione Difesa, Stefano Graziano, mette in guardia dal "rischio di una escalation" che può derivare proprio dalla missione in Mar Rosso. Anche Avs avverte sul "rischio escalation" e vota contro (appoggiando invece le altre due missioni).
"La nostra politica estera è sempre chiara e in linea con la difesa dell'interesse nazionale, ci siamo premurati che fosse ribadito e puntualizzato il carattere assolutamente e integralmente difensivo di questa missione. È chiaro che dobbiamo tutelare la possibilità del libero transito delle nostre produzioni", osserva Giuseppe Conte. E i 5 stelle precisano: "Il voto favorevole non è una cambiale in bianco".
"Il fatto che interveniamo nel Mar Rosso è il modo migliore per difendere la nostra sovranità", scandisce in Aula il leader Iv Matteo Renzi, che insiste, rivolgendosi al centrodestra: "Il Mar Rosso è davvero casa nostra, altro che sovranismo da tre soldi".
Il governo, con il titolare della Farnesina, ha spiegato - come si evince del resto dalla risoluzione della maggioranza - l'urgenza di un intervento in Mar Rosso, perché gli attacchi Houthi alle navi mercantili "compromettono la regolarità del rifornimento delle merci", ha detto Tajani in Aula. "Siamo un Paese che vive di esportazioni, che contribuiscono al 40% del nostro Pil. Il 40% delle nostre esportazioni marittime passano attraverso Suez". Non solo: la situazione, ha sottolineato il ministro, ha messo "in evidenza la necessità di una autentica difesa europea", "solo uniti potremo proteggere davvero i nostri cittadini". Quanto ad Aspides, "non è diretta contro nessuno ma è di autodifesa e serve per garantire il diritto alla libera navigazione" e "sarà affiancata da un'attività diplomatica di coinvolgimento dei Paesi della regione: l'obiettivo comune è la de-escalation e i primi incontri a livello tecnico si sono già svolti", ha ricordato Tajani.