AGI - La lunga scia di botta e risposta fra Elly Schlein e Giuseppe Conte non comporta uno stop al dialogo e, soprattutto, alla costruzione di un campo progressista da contrapporre alla destra di governo. Fonti del Movimento 5 Stelle sottolineano come, soprattutto in politica, un confronto non può essere considerato un "litigio". Eppure, alla presentazione del libro di Roberto Speranza, i toni sono sembrati subito accesi, sebbene improntati all'ironia. Certo, Giuseppe Conte è tornato a fare riferimento all'approccio "bellicista" del Pd sull'Ucraina, nervo scoperto dei dem. Ma i Cinquestelle segnalano pure che ad aprire le danze è stato Roberto Speranza che, nel bel mezzo del discorso sulla crisi pandemica, ha lasciato cadere il riferimento a una "equiparazione tra Biden e Trump" che Conte nega di aver mai fatto: "Non ho detto che Biden e Trump sono sullo stesso piano, ma ho detto che chiunque sarà presidente dobbiamo predisporci ad avere buoni rapporti con chiunque ci sia".
A esacerbare gli animi è la corsa alle elezioni europee, dove vige il più assoluto proporzionale con preferenze, senza alleanze o coalizioni. Un'occasione per pesarsi e per far pesare i propri voti nel momento in cui ci sarà da scegliere chi sarà il federatore dei progressisti. Al momento, Schlein e il Pd rivendicano quel ruolo per i numeri ottenuti alle elezioni politiche, ma Giuseppe Conte ha lanciato segnali che sembrano dire: ci siamo anche noi. L'ultimo proprio durante la presentazione del libro di Speranza quando ha ricordato che a formare il governo giallorosso e' stato lui, "mettendo attorno a un tavolo le forze progressiste" per scrivere un "programma puntuale di cose da fare". Una esperienza che l'ex premier rivendica. Cosi' come rivendica spesso l'esperienza maturata a Palazzo Chigi e in Europa, dove è riuscito a 'strappare' l'accordo sul Next Generation Eu dopo una trattativa andata avanti cinque giorni.
Gli ostacoli che restano tra Pd e M5s
Nel Movimento 5 Stelle c'è la consapevolezza che gli ostacoli nel dialogo con il Pd non mancano, ma l'invito di Conte è a rimuoverli oggi, approfittando del ruolo di opposizione che le forze politiche si trovano a vivere, per poter poi lavorare a un "progetto" da presentare agli elettori come alternativa al governo delle destre. È questo il momento di farlo, ripete Conte come un mantra, "e non andare al governo e litigare, poi, come fanno Meloni e Salvini su premierato e autonomia", ha ribadito il presidente M5s.
Le dichiarazioni di intenti, insomma, sono positive. Ma c'e' da superare indenni la campagna elettorale. Dal Pd ci si dice certi che i Cinque Stelle continueranno a bersagliare il quartier generale dem fino al giorno del voto per il rinnovo del Parlamento di Bruxelles. Una prospettiva che, sommata alle difficoltà che la segretaria incontrerà nella formazione delle liste, disegna uno scenario da incubo. Anche per questa ragione, spiegano fonti dem, contro gli attacchi di Conte ha tuonato l'intera 'batteria' del Pd, compresi gli esponenti più inclini al dialogo con i Cinque Stelle, come Peppe Provenzano, Andrea Orlando e Marco Furfaro. È dopo queste prese di posizione che Schlein ha abbandonato in pochi minuti la "fase zen" appena inaugurata per contrattaccare: "Se qualcuno ha intenzione di attaccare di più il Pd che il governo Meloni sbaglia strada" e "ne risponderà davanti ai suoi elettori". E non è un caso che, poco dopo le risposte di Schlein, si sia levato un coro di apprezzamento da parte del suo partito: "La nostra responsabilità non può essere scambiata per arrendevolezza. Non accetteremo caricature e mistificazioni da parte di Conte. Bene ha fatto la segretaria Elly Schlein a ribadirlo", dice Alessandro Alfieri, responsabile Riforme del Pd ed esponente della ex mozione Bonaccini.
"Ha fatto bene Elly Schlein a rispondere a Giuseppe Conte. Bellicista a chi? Abbandonare l'Ucraina non porta la pace, ma la resa alla sopraffazione del bellicista vero, che è Putin", rimarca il titolare degli Esteri al Nazareno, Peppe Provenzano. "Bene Elly Schlein a difendere comunita' del Pd da attacchi scomposti di Conte. Il nostro avversario è e resta il governo Meloni. Chi pensa il contrario fa un errore profondo e fa un favore alla destra", avverte il deputato Stefano Graziano. Ha fatto bene la segretaria Schlein a ricordare che l'avversario è la destra. Non capirlo non è un dispetto al Pd, ma a chi ogni sera va a dormire con l'ansia di non sapere se il giorno dopo avrà un lavoro, un pasto da dare ai propri figli, un domani sereno", è il commento di Marco Furfaro.