AGI - Una manovra alternativa a quella del governo: è quella a cui sta lavorando il Partito Democratico in queste ore e su cui Elly Schlein e i suoi si sono ritrovati durante l'assemblea dei gruppi parlamentari dem. "Siamo in riunione per raccogliere le idee per questa manovra alternativa che presenteremo mercoledì alla direzione nazionale", ha spiegato la segretaria dem durante una pausa dei lavori.
"La manovra del governo taglia le pensioni e non riserva nulla al diritto allo studio o alla sanità pubblica. Da parte nostra puntiamo alle nostre priorità: sanità, scuola, pensioni, salari e politiche industriali che accompagnino la conversione ecologica e digitale", aggiunge Schlein che poi sottolinea, a proposito della legge di bilancio del governo Meloni: "Certo, ci vuole talento per fare una manovra criticata da sindacati e imprese. I nostri emendamenti alla manovra saranno legati a queste proposte. Su questo sta proseguendo il dialogo con le altre opposizioni e sono sicura che troveremo forme di collaborazione".
Gli emendamenti saranno presentati entro oggi, ultimo giorno utile per la presentazione delle proposte di modifica del testo. Ne sono attese a centinaia da parte delle opposizioni, forse anche mille, stando a quanto filtra da fonti parlamentari. La maggioranza, nei giorni scorsi, ha reso noto che non dovrebbe proporre modifiche, in attesa di un possibile maxi emendamento del governo durante l'iter del provvedimento in Commissione che potrebbe rivedere alcuni punti, a partire da quello sulle pensioni, con l'articolo 33 che è stato oggetto di contestazione soprattutto dalla categoria dei medici perché decurterebbe l'assegno mensile per alcuni comparti di lavoratori della pubblica amministrazione.
Punto centrale della proposta dem, riferiscono fonti Pd alla Camera, sarà il salario minimo. L'idea è quella di creare un fondo per finanziare lo strumento che, viene sottolineato, rappresenta una risposta ai tre milioni e mezzo di lavoratori poveri in Italia. I dem propongono, inoltre, di prevedere un credito di imposta per quelle imprese che non sono in grado di adeguarsi ai nove euro di paga minima oraria prevista dal testo delle opposizioni entro il 2024.
Un altro capitolo della contro-manovra dem è rappresentato dalle assunzioni nella pubblica amministrazione, con l'inserimento di 35 mila idonei nelle funzioni centrali. Intanto, da oggi si comincia a votare sul salario minimo in commissione lavoro alla Camera. I dem sono decisi a dare battaglia contro la scelta della maggioranza di trasformare il testo in una delega al governo per "garantire l'attuazione del diritto di ogni lavoratore e lavoratrice a una retribuzione proporzionata e sufficiente, come sancito dall'articolo 36 della Costituzione, rafforzando la contrattazione collettiva e stabilendo i criteri che riconoscano l'applicazione dei trattamenti economici complessivi minimi dei contratti collettivi nazionali maggiormente applicati", come recita l'emendamento del centrodestra, depositato in commissione Lavoro della Camera. Il governo, si legge nel testo, è delegato ad adottare entro "sei mesi" dalla data di entrata in vigore della legge, "uno o più decreti legislativi volti a intervenire in materia di retribuzione dei lavoratori e contrattazione collettiva".
Assieme a questo, ci saranno le Pd proposte sulla sanità, con la richiesta di tornare a implementare il fondo sanitario nazionale e sbloccare le assunzioni, una strada per ridurre le liste d'attesa. C'è poi la scuola e l'università con i 'collegati' del tema della casa. "Una delle proposte è quella di prevedere fondi per le borse di studio", spiega il responsabile Università del Pd, Alfredo D'Attorre: "Il governo aveva promesso 200 milioni per adeguare le borse alla corsa dell'inflazione, ma questi soldi non sono stati mai sul tavolo e si rischia di tornare al fenomeno degli idonei non beneficiari, cioè di studenti che hanno i requisiti per accedere alla borsa di studio ma che non lo possono fare perché finiscono i soldi".
Nella contro manovra dem sono poi previsti risorse per il fondo affitti così da dare la possibilità di avere alloggi dignitosi agli studenti fuorisede. Ancora: c'è il fondo di funzionamento ordinario dell'università che è stato bloccato con la conseguenza di non permettere di fare partire i contratti di ricerca. Accanto a tutto questo, i dem mettono un corposo pacchetto per il trasporto pubblico di studenti medi e universitari, per fornire libri di testo e mense gratuite a partire da una determinata soglia Isee.