AGI - Riforma del Patto di stabilità e gestione dei migranti. Sul primo punto i "passi in avanti" di Bruxelles "non sono sufficienti", quindi, serve un "rush finale" perché se da un lato è "folle" accettare nuove regole non "sostenibili", il ritorno ai vecchi parametri sarebbe "esiziale" per l'economia. Poi rivendica un'Italia "pioniera" sui migranti grazie all'accordo con l'Albania, un "modello" da mettere a terra senza sottrarsi al passaggio del testo in Parlamento.
Giorgia Meloni arriva a Zagabria dopo 20 anni dall'ultimo presidente del Consiglio (fu Berlusconi nel 2003) e rinsalda i rapporti bilaterali con la Croazia. Tra le sale del Banski Dvori, la premier rilancia e difende la linea del suo governo sui dossier europei di maggior peso incassando il sostegno dell'omologo croato, Andrej Plenkovic: rafforzare la dimensione esterna nelle politiche di immigrazione e l'allargamento dell'Ue ai Balcani Occidentali.
Concluso il bilaterale con il primo ministro della Croazia - partner strategico del Med9 tra l'Adriatico e l'Europa centrale - e dopo aver incontrato la comunità dei connazionali a Zagabria, Meloni 'ritorna' in Italia rispondendo alle domande dei giornalisti nel punto stampa. Lo sciopero? "Ho grande rispetto per i diritti dei lavoratori, per gli scioperi". Ma nel merito "posso dire poco perché è stato lanciato contro la manovra praticamente in estate quando io neanche avevo cominciato a pensarla". Il no di Elly Schlein alla kermesse di Fratelli d'Italia (Atreju)? "Bertinotti non aveva timore del dialogo. Sarebbe la prima volta in cui qualcuno dice di no ma non mi sento di giudicarla".
I temi al centro del viaggio
Migranti, riforma del Patto di stabilità e allargamento dell'Ue: sono i tre filoni che hanno tenuto banco nella due giorni di Meloni nel Paese dell'ex Jugoslavia. Prima nel menu' della cena - ieri sera - con Michel e i leader Ue (Croazia, Malta e Polonia) poi nel bilaterale di oggi con Andrej Plenkovic.
La questione albanese
Il premier italiano difende l'accordo tra Roma e Tirana "molto innovativo e intelligente. Penso possa essere un esempio da replicare se funziona bene. Mi pare sia stato colto con molto interesse da parte degli altri partner europei. Da questo punto di vista l'Italia ha deciso di essere pioniera".
Un'intesa, però, definita una "Guantanamo" dalle opposizioni che ne hanno chiesto il passaggio alle Camere. "Noi abbiamo presentato un accordo tra due governi e ha bisogno di una messa a terra di vario genere, dal trattato internazionale in poi. Sono tutte norme che noi definiamo e che confronteremo con il Parlamento", assicura Meloni.
Poi rilancia: "Vedo molto nervosismo intorno a questa materia e francamente non lo comprendo. Mi dispiace che qualcuno che cerca di dare una mano all'Italia venga da alcuni italiani trattato come un paria. Evidentemente qualcuno non ritiene che sia di sinistra dare una mano all'Italia. Voglio ringraziare l'Albania e Rama".
Le richieste alla Ue
Il confronto con i leader europei è anche l'occasione per chiedere a Bruxelles di accelerare sulla riforma del Patto di stabilità. "Le ipotesi che sta portando avanti l'Italia sono piu' che sensate per molti Paesi. Sarebbe folle da parte nostra dire che ci va bene una soluzione che non è sostenibile", sostiene Meloni.
In un quadro di "alleanze variabili" tra i 27, la presidente del Consiglio punta a un'intesa che non penalizzi l'Italia. No secco al ritorno dei vecchi parametri perché "se noi possiamo pensare di rafforzare la nostra competitività senza adeguare le regole della nostra governance alle strategie che ci diamo, rischiamo di sembrare miopi", osserva il presidente del Consiglio.
Sulle concessioni balneari - altro dossier caldo per l'Italia - Meloni osserva che occorre "iniziare una nuova contrattazione con la Commissione europea" premettendo che "ereditiamo una situazione che si trascina da qualche anno".
Prima di tornare a Palazzo Chigi, la premier tira le somme della trasferta in Croazia. "Il bilancio è ottimo. Lo stato delle relazioni tra Italia e Croazia è eccellente nonostante l'assenza di un primo ministro italiano" da oltre 20 anni. "Ci sono molti ambiti da rafforzare" e allo stesso tempo tra i due Paesi "c'è una convergenza per chi guarda al mondo dalla stessa angolazione. Penso - conclude - al ruolo nel mare Adriatico, quindi il Mediterraneo, penso al tema legato all'energia".