AGI È ufficiale in Sardegna la candidatura della vicepresidente del M5S, Alessandra Todde, alla presidenza della Regione nel 2024 per una coalizione di centrosinistra che, però, continua a perdere pezzi. A Cagliari, nella sede del Pd, il tavolo del cosiddetto 'Campo largo' si è riunito per l'investitura dell'ex viceministra e deputata, ma senza i Progressisti presieduti dall'ex sindaco del capoluogo Massimo Zedda, gli indipendentisti di Liberu e +Europa.
I tre partiti, così come la Base Sardegna che fa capo all'ex deputato di Centro democratico Roberto Capelli, non condividono il metodo individuato per la scelta della candidata, che considerano imposta dall'alto, con un accordo romano - sembre smentito - fra Pd e M5S. I Progressisti hanno annunciato che parteciperanno, invece, all'assemblea pubblica convocata per sabato prossimo a Cagliari dall'ex presidente della Regione ed ex segretario dem Renato Soru, da tempo in campo per la ricandidatura, dopo aver chiesto invano le primarie.
I Progressisti vanno da Soru
"Constatiamo il restringimento del perimetro del campo, sempre meno largo e sempre più conflittuale, esternamente ed internamente alle forze politiche che lo compongono. Non accorgersi di questo sarebbe miope e sbagliato", affermano i Progressisti che avevano chiesto una consultazione popolare che tenesse conto di altri possibili candidati, da Soru al sindaco di Quartu Sant'Elena, Graziano Milia (Pd), che da settimane gira la Sardegna per presentare il suo libro 'Non mi giro dall'altra parte. Conversazioni libere in una Sardegna da ripensare e rigenerare".
"Sono orgogliosa di rappresentare questa coalizione percheé potremo portare avanti un programma per i sardi. Lo dico da sarda", ha dichiarato ai giornalisti Todde, dopo aver ricevuto il via libera da Pd, M5S, Alleanza Rossoverde e altri movimenti e associazioni del centrosinistra che hanno aderito al 'Campo largo'. "Da domani mattina saremo fuori, strada per strada, per parlare con i sardi e per convincere ogni persona che noi siamo la migliore alternativa al peggior governo che questa Regione abbia avuto".
"Ricucire con tutti"
"Sono emozionata e contenta. Credo che questo sia un giorno fondamentale per proseguire con questa coalizione del Campo progressista", ha aggiunto la candidata, sottolineando la necessita' di "ricucire con tutti, essere aperti, inclusivi e dialoganti".
"Oggi è l'inizio di un percorso. Dopodiché dovremo mettere in campo tutte le azioni politiche per recuperare i Progressisti, +Europa, Liberu e la Base", ha dichiarato Piero Comandini, segretario regionale del Pd. "Oggi il tavolo non si chiude ma si apre ancora di più con una proposta non solo sul programma e sulla coalizione, ma anche con una candidata responsabile, per vincere le elezioni regionali. Andiamo avanti. Adesso dobbiamo mettere insieme le capacità per vedere che l'avversario è la destra, non noi".
Se eletta, Todde sarebbe la prima donna a guidare la Regione Sardegna. Prima di lei ci avevano provato Michela Murgia nel 2014, con la coalizione 'Sardegna possibile', ma senza riuscire neanche a entrare in Consiglio regionale. In quelle elezioni si impose il centrosinistra con Francesco Pigliaru, scelto all'ultimo momento in sostituzione di Francesca Barracciu, che a fine 2013 aveva vinto le primarie ma poi era stata convinta a ritirarsi dopo essere stata coinvolta in un'indagine della procura sulle spese irregolari dei fondi dei gruppi del Consiglio regionale.
Nel centrodestra, dove i partiti del 'Grande Centro' chiedono di contare nella scelta del candidato, il presidente uscente Christian Solinas (segretario del Partito sardo d'Azione) punta sulla ricandidatura, forte dell'appoggio della Lega. Ma si fa anche il nome del sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu (FdI).