AGI - Dopo l'addio dei trenta dirigenti liguri passati ad Azione, per Elly Schlein un'altra grana arriva dai territori. Questa volta dalla Lombardia, in Monza-Brianza, dove la scelta del Nazareno di sostenere il radicale Marco Cappato alle prossime suppletive è stata mal digerita dai quadri locali.
Una decisione di cui il Pd di Monza e Brianza prende atto "con amarezza", si legge sui profili social del Pd locale: "Senza voler nulla togliere alla figura di Cappato e alle sue battaglie per i diritti - si legge - non possiamo nascondere la nostra amarezza e la nostra perplessità per questa decisione. In queste settimane avevamo avanzato una proposta diversa: una candidatura che rappresentasse le esperienze delle amministrazioni locali del nostro collegio, della militanza politica nel nostro territorio, che valorizzasse l'esperienza di amministratori e personaggi politici che quotidianamente si misurano con i problemi dei cittadini di Monza e Brianza e che desse voce a una parte politica che, pur avendo conseguito successi politici locali importanti, non ha una rappresentanza parlamentare nazionale del proprio territorio".
Le ragioni del Nazareno
La ragione della virata del Nazareno sulla fidura di Cappato è stata spiegata nella tarda serata di ieri, con un comunicato a firma Igor Taruffi, responsabile organizzazione del partito. "Il Partito Democratico, specie in elezioni con un sistema elettorale maggioritario che premia chi ottiene anche e solo un voto in più, ha ritenuto privilegiare l'alleanza più larga possibile tra le forze che si oppongono alla destra".
Insomma, Cappato rappresenta per il partito a Roma la candidatura che offre più chance di vincere. Ma non solo: fra un anno, oltre alle europee, si voterà per cinque regioni: Abruzzo, Basilicata, Piemonte, Sardegna e Umbria. Anche lì vince chi ha un voto più dell'avversario e decisive saranno le coalizioni che si metteranno in grado.
Prove di coalizione
Ora, Cappato è sulla carta il candidato di Più Europa, ma consente di tenere insieme anche gli altri partiti di opposizione, a partire dai Cinque Stelle che, proprio oggi, hanno fatto sapere di lasciare "libertà di votare Cappato". Qualcosa di più della libertà di coscienza agli elettori, poco in meno di un vero e proprio sostegno elettorale.
La speranza dei dem, insomma, sembra quella di tenere insieme la coalizione con la quale si affronteranno i prossimi appuntamenti elettorali (al netto delle europee dove, per la legge elettorale proporzionale, ognuno va per sè). E a questa necessità sembra far riferimento Taruffi quando spiega: "Anche se avremmo potuto presentare autorevoli candidature espressione del Pd locale, abbiamo ritenuto non frammentare lo schieramento che si oppone alla destra ed appoggiare la candidatura di Marco Cappato".