AGI - Prima la sortita di Elly Schlein alla manifestazione del M5s sul lavoro, poi l'aperitivo in un bar di Campobasso, infine il saluto sotto il palco della Cgil. È un percorso fatto di piccoli passi sempre più cadenzati quello iniziato dai due leader che tentano faticosamente di superare gli strappi del passato recente e anche qualche diffidenza reciproca fra i rispettivi ceti dirigenti. Antoine de Saint-Exupéry la chiamava "L'arte dei piccoli passi" e l'aveva tramutata in una preghiera. "Un percorso che è importante sia iniziato", dice Giuseppe Conte, "sebbene non manchino elementi di distanza", aggiunge subito dopo davanti ai giornalisti che lo hanno atteso a Piazza Barberini, dove il capo M5s si è unito alla manifestazione Cgil a difesa della sanità pubblica.
Doveva esserci anche Elly Schlein, al corteo. La segretaria era attesa ad inizio manifestazione a Piazza della Repubblica. Ma quando il corteo è ormai partito, la segretaria è ancora sul treno che la porta nella capitale. Per un esponente dem di primo piano si tratta di un modo per non alimentare i mal di pancia di chi, nei due partiti, non vuol saperne ancora di assi, coalizioni ed alleanze.
"Un percorso di dialogo"
"Ci sono dei temi che non ci vedono pienamente convergenti, questo è evidente ed è inutile ribadirlo ogni volta", ammette Conte, "ma il nostro è un percorso di dialogo, non siamo in dirittura di arrivo, ma continueremo con grande responsabilità, e lealtà, mantenendo alta l'asticella". Un concetto che, poco prima, viene enunciato anche da Stefano Bonaccini. Il presidente del Pd arriva al corteo accompagnato dal 'padrone di casa' Maurizio Landini e le sue prime parole sono di apprezzamento nei confronti della Cgil che organizza la mobilitazione a difesa della sanità pubblica, ma anche nei confronti di Giuseppe Conte.
"È giusto manifestare per chiedere al governo di cambiare rotta e marcia" ed è "positivo che Giuseppe Conte sia qui". Poi smorza lo slancio dei giornalisti che gli chiedono se quello che si sta materializzando in piazza sia la coalizione destinata a contendere il governo alla destra: "Non dobbiamo immaginare adesso quale sarà lo schieramento che si opporrà alla destra la prossima volta, perchè questi governeranno ancora per un pò di anni. Non è quindi domattina che dobbiamo configurare il centrosinistra che verrà, però ci sono alcuni temi su cui si può già immaginare una battaglia politica che può mettere insieme tutte le opposizioni e non solo".
Il caso Santanché
Tra i punti, la sanità è forse il più importante. Un segnale di apertura ai Cinque Stelle da parte della minoranza dem che in Bonaccini ha individuato il proprio punto di riferimento. Fra i temi di cui parlano Bonaccini e Conte, c'è sicuramente la sanità pubblica, che figura fra le sette priorità enunciate da Schlein e che mette d'accordo anche Avs e Azione-Iv, come sottolinea anche Bonaccini. C'è poi il lavoro, la scuola, la casa. Ma il tema del giorno su cui si ritrovano M5s e Pd è, soprattutto, il governo e quanto sta accadendo attorno alla ministra Daniela Santanchè dopo l'inchiesta di Report sulle sue attività da imprenditrice.
"Santanchè venga in aula, chiarisca e valuteremo. Faremo tutte le mosse conseguenti a un atteggiamento inaccettabile", sottolinea Conte a chi gli chiede se il Movimento 5 Stelle presenterà una mozione contro la ministra. Dura anche Schlein: "Mentre il governo sta andando avanti su un decreto lavoro che aumenta la precarietà, c'è una ministra che non pagava fornitori e lavoratori mentre incassava compensi d'oro. Il Pd chiede a Meloni di uscire dal silenzio e alla ministra di dimettersi".
Il Pd, ricorda la segretaria, ha "depositato una interrogazione perchè pare che quella stessa società abbia ricevuto 2,7 milioni di euro come prestito e non lo abbia restituito. Ma può una ministra essere in debito con lo stato?", si chiede Schlein: "Riferisca in aula. Troviamo assurdo il silenzio di Meloni e che l'unica risposta di Santanchè sia stata quelle di adire a vie legali. Inaccettabile". E Bonaccini sottoscrive: "Io sono garantista, ma credo sia giusto pretendere che la ministra Santanchè vada in parlamento a chiarire, su questo hanno ragione le opposizioni".
Le divisioni sull'Ucraina
Quello su cui Pd e M5s marciano separati è la posizione sull'Ucraina. Il Pd è a favore del sostegno a Kiev "con ogni mezzo, incluso l'aiuto militare", ha spiegato anche di recente la segretaria che, però, non torna sull'argomento durante il corteo Cgil. Il M5s, al contrario, ribadisce la porpria contrarietà a fornire armi e munizioni al governo ucraino. Cone lo fa anche oggi, alla luce dell'azione militare messa in campo dai mercenari del gruppo Wagner a Rostov, dentro il territorio russo.
"Stiamo seguendo l'escalation militare con attenzione, la nostra posizione rimane quella critica rispetto a un percorso e a una strategia solo militare, senza una exit strategy diplomatica". La segretaria dem arriva quando il corteo entra a Piazza del Popolo per i comizi finali. Lei e Conte non si incontrano, ma è Schlein ad andare a cercare il presidente M5s quando, appena prima di entrare in macchina che la riporterà in stazione per prendere il treno per Milano, vede Conte uscire dal recinto del palco. I due si salutano calorosamente e Conte si lascia andare a una battuta: "Ci vediamo tutti i giorni in parlamento ma, come vedete, ci vediamo anche tutti i fine settimana. Lo facciamo per i giornalisti".