AGI - "Non chiedo lealtà per me, ma un pò di rispetto per questo partito": Dopo la sconfitta alle amministrative, le polemiche sugli incarichi negli uffici di presidenza dei gruppi e, da ultime, quelle seguite alla manifestazione del Movimento Cinque Stelle, dalla segretaria del Partito Democratico ci si attendeva una difesa d'ufficio di una linea politica che non è piaciuta alla minoranza, ma non solo, del suo partito. Al contrario, quello di Schlein è stato un intervento tutto "all'attacco".
No a giochini di logoramento
Sul governo, innanzitutto, ma anche sul "fuoco amico". Parla di "giochini al logoramento", Elly Schlein, portati avanti da chi si nasconde dietro l'alibi della linea politica per cercare di disarcionare lei e la sua segreteria. "Mettetevi comodi", contrattacca, "stiamo qui per restare. E restare insieme". Una postilla che scaccia gli spettri che aleggiano sul partito dopo le dimissioni di Alessio D'Amato dall'assemblea dem e dopo le fuoriuscite degli ultimi mesi, da Enrico Borghi a Carlo Cottarelli, passando per Caterina Chinnici.
Nella sala David Sassoli, all'ultimo piano del Nazareno, la tensione è alta: in molti arrivano per dare voce al malessere che percorre il partito e che ha raggiunto livelli di guardia sabato, dopo le performance di Beppe Grillo Moni Ovadia alla manifestazione sul lavoro del Movimento 5 Stelle. Schlein ha deciso all'ultimo momento di partecipare, dopo aver fatto annunciare la presenza di due soli esponenti della segreteria.
Il malessere nel Pd
Un rapido passaggio prima dell'avvio della manifestazione, il suo. Un abbraccio a Giuseppe Conte e un saluto ai militanti Cinque Stelle. I "fuochi d'artificio", però, sono arrivati alla fine, quando il 'guru del movimento è salito sul palco per arringare, a suo modo, la folla a colpi di "brigate lavoretti" e "passamontagna".
Parole che hanno prodotto la levata di scudi di chi, fra i dem, l'ha considerato un riferimento agli anni di piombo. Poi, è stata la volta di Moni Ovadia e delle sue critiche alla Nato per quanto accade i Ucraina. Schlein ribadisce che la posizione del Pd è "coerentemente al fianco del popolo ucraino" da sostenere con ogni mezzo, anche con l'aiuto militare. I Cinque Stelle? "Siamo molto distanti da loro su questo tema".
Con m5s distanti sull'Ucraina
Il ragionamento della segretaria è che, così come la destra sa compattarsi al di là delle diverse posizioni, su alcuni temi e farsi trovare pronta al momento del voto, così deve fare il centrosinistra. "La settimana prossima si vota in Molise, dove siamo alleati con il M5s. Lo eravamo anche prima della manifestazione. Siamo d'accordo su tutto? No. Sull'Ucraina siamo molto distanti. Se mi invitasse Calenda a una manifestazione andrei anche lì, ma non cambierei idea sul sindaco d'Italia".
E se Renzi parla di subalternità del Pd ai Cinque Stelle, Schlein lo invita a non esporsi sull'argomento, dato che "da segretario del Pd la prima cosa che fece fu di chiamare Berlusconi al Nazareno". Quello che il Pd deve fare, dunque, è cercare un terreno edificabile per una futura coalizione.
Pd ha recuperato 6 punti
Da subito, non dopo le europee: "Si dice che le europee non portano alle coalizioni? Ma perchè? Dico con forza ai nostri interlocutori, non tradiamo le aspettative a chi ci chiede di contrastare questa destra", avverte Schlein che, nonostante le sconfitte, guarda al bicchiere mezzo pieno dei sondaggi: "Secondo i sondaggi il Pd ha recuperato circa 6 punti percentuali. Tuttavia, c'è stata una tornata delle amministrative che ha portato una sconfitta. Allora, per prepararci alla prossima tornata amministrativa ho chiesto a Baruffi di lavorare al quadro dei comuni che andranno al voto nel 2024. Ovviamente il Pd non basta a se stesso".
Bonaccini e la vocazione maggioritaria
Ecco, quindi, il perno su cui torna anche Stefano Bonaccini, presidente dell'assemblea dem e punto di riferimento dell'area di minoranza che si va organizzando. Bonaccini rivendica per il Pd "una vocazione maggioritaria che non è autosufficienza", ma la constatazione del fatto che "spetta al Pd svolgere il ruolo di perno nella costruzione di una alternativa al centrodestra". In quanto allo scontro interno, poi, "bisogna discutere di più e meglio".
Questo, però, dopo l'acuto della segretaria che, al termine della sua relazione, strappa due minuti di applausi infilando una serie di citazioni 'pop', quasi a voler sciogliere la tensione accumulata in questi giorni. La segreteria è insediata da tre mesi. Troppo poco per sperare di cancellare quanto avvenuto dalla sconfitta alle politiche. Ecco, quindi, venire in soccorso il cantautore Niccolò Fabi con la sua Costruire: "Tra la partenza e il traguardo, nel mezzo c'è tutto il resto. E tutto il resto è giorno dopo giorno. E giorno dopo giorno è silenziosamente costruire", declama Schlein.
Elly cita Fai Rumore di Diodato
E se nel Pd ci sono anime diverse, frutto di culture che in passato si sono confrontate da fronti opposti, "concentriamoci sulle cose che abbiamo in comune, che sono 4850", come canta Daniele Silvestri. Non è finita: "Se i nostri elettori ci chiedessero di dedicare loro una canzone sarebbe Fai Rumore di Diodato", dice Schlein.
"Anzichè di fare rumore e fare canto e controcanto interno, proviamo ad andare su ciò che ci unisce", aggiunge. Non basta, naturalmente, a quietare gli animi della minoranza che, stando a quanto si apprende scandagliando fonti parlamentari, sembra apprezzare di più l'agenda disegnata da Schlein a inizio riunione.
Una estate militante
"Una estate militante", propone Schlein ai suoi, "è il momento di mobilitare tutto il partito sulla nostra agenda per l'Italia e l'Europa". Dal Pnrr al diritto alla casa, dalla sanità all'istruzione, la segretaria e il suo stato maggiore stanno preparando una serie di appuntamenti che mobiliterà il partito nazionale e i livelli territoriali.
Si parte con L'università, con una mobilitazione il 13 luglio affidata ad Alfredo D'Attorre, per passare poi all'autonomia con una mobilitazione nazionale il 14 e 15 luglio: "L'autonomia differenziata del governo aumenta le diseguaglianze territoriali in un Paese che aspetta di essere ricucito", spiega la segretaria.
Ma è soprattutto sul Pnrr e ai dossier ad esso connessi che Schlein vuole dare battaglia al governo Meloni: "Servono politiche di accompagnamento alla transizione digitale e alla transizione ecologica vera e giusta, che non lasci indietro le imprese piccole e medie che, da sole, non hanno gli strumenti per stare nelle transizioni epocali. Il Pnrr deve servire a questo, a darsi il piano industriale che manca a questo paese. Il 6 luglio cominceremo un ciclo di incontri con le nostre proposte per il piano industriale che serve al Paese".